Sindacati: il sindaco Brugnaro e l'assessore Venturini all'apertura a Mestre del congresso della Cisl Venezia

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Intervento Venturini
 

Sindacati: il sindaco Brugnaro e l'assessore Venturini all'apertura a Mestre del congresso della Cisl Venezia

16/02/2022

Una due giorni di dibattito per aprire tavoli di confronto con le diverse forze sindacali, sociali e politiche del territorio. Ha preso il via oggi, mercoledì 16 febbraio, al Laguna Palace di Mestre, il IV congresso dell'Unione sindacale territoriale (Ust) Cisl di Venezia. All'appuntamento ha portato il saluto dell'Amministrazione comunale, in videocollegamento, il sindaco Luigi Brugnaro. Presente in sala, invece, l'assessore alla Coesione sociale Simone Venturini.

"Esserci per costruire il domani" è il titolo del congresso con gli interventi, tra gli altri, del segretario generale Ust Cisl Venezia, Michele Zanocco, di Giorgio Graziani, segretario Cisl nazionale e di Gianfranco Refosco, segretario generale Unione sindacale regionale (Usr) Cisl Veneto. A portare il suo saluto, anche lui in videocollegamento, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà.

"Grazie alla Cisl, era il sindacato di mio padre. Auguro un buon lavoro al nuovo segretario Michele Zanotto, troverà in me un attento ascoltatore delle istanze sindacali" le parole del sindaco Luigi Brugnaro. "Grazie per il lavoro paziente che fate da sempre. Ringrazio anche Giorgio Graziani di cui ho apprezzato l'intervento e che condivido in toto. Ci ritroveremo presto per dialogare insieme, magari con punti di vista diversi ma con grande rispetto reciproco. Grazie per la vostra partecipazione alla vita della città".

"E' bello partecipare al congresso di un sindacato fondamentale per la vita del Paese come la Cisl" ha affermato invece l'assessore Venturini nel suo intervento. "In questi mesi ho partecipato ai congressi delle categorie e con loro abbiamo avuto un comune sentire su molti temi, come è avvenuto oggi con la relazione del segretario, che traccia la volontà di un lavoro di lungo termine. Nell'ultima stagione la politica e gli apparati dello Stato hanno lavorato solo sul breve termine. Lo vediamo oggi su tante questioni sulle quali siamo indietro: geopolitica, infrastrutture, energia. Due parole importanti sono riecheggiate più volte oggi: persona e lavoro. Temi con implicazione profonda che spesso sono considerati separatamente, ma devono stare sempre insieme. Se parlo di lavoro svincolandolo dal concetto di persona rischio di affrontare solo questioni numeriche. D'altra parte non ci può essere una persona compiuta se non c'è lavoro. L'assistenzialismo in questo Paese, soprattutto a causa di alcune riforme degli ultimi anni, ha creato disastri: abbiamo spento intere generazioni, intere fasce della popolazione. Il Comune di Venezia sta provando a metter mano al reddito di cittadinanza, chiamando uno a uno i percettori e provando a individuare un percorso per ciascuno. Un percorso immane che pochissimi Comuni hanno fatto: siamo oggi in grado di suggerire al Governo una ricetta per cambiare quella riforma, a parità di risorse, lavorando perché ci sia un vero impiego che conferisca dignità a quella persona".

"Si sperava che il 2022 fosse l'anno della ripartenza del lavoro e degli investimenti, della ripresa post Covid" ha proseguito l'assessore. "Ma i primi mesi hanno già disatteso questa prospettiva, per l'aumento del costo della vita che ha azzerato il lavoro fatto per rinnovare i contratti e rischia di durare a lungo, per il costo dell'energia, per la mancanza di interi 'pezzi' della produzione industriale, ma anche per i venti di guerra e perché l'Unione europea non è poi così forte come si credeva. Va ribadito che l'unico modo per tutelare diritti e persone è lavorare per lo sviluppo. Se creo ricchezza posso ridistribuirla. Abbiamo capito solo ora che chi parlava di decrescita felice era ubriaco o in malafede. Sono gli stessi che hanno bloccato infrastrutture come la Tap, che hanno detto no ai termovalorizzatori e alle centrali elettriche. Una visione conservatrice che è un pezzo del male di questo Paese. Il principale nemico dei diritti dei lavoratori e delle imprese è la decrescita. Dobbiamo fare un grande patto per lo sviluppo che ci veda uniti come in alcuni momenti storici di questo territorio, come ad esempio con Speedline e Pilkington. Va difeso il concetto che Porto Marghera e il porto di Venezia sono asset fondamentali, non possono diventare campi da golf o centri congressi. Vogliamo industria e produzione sostenibile, questi devono essere i nostri orizzonti. La vera bonifica di Porto Marghera la si fa attirando investimenti produttivi che facciano bene la riconversione industriale. Non fantasie ambientaliste: i posti di lavoro si creano con gli investimenti. Vogliamo continuare a lavorare insieme alla Cisl anche per ammodernare alcuni settori questa città, anzitutto il settore pubblico che deve essere non autoreferenziale ma al servizio del cittadino, più flessibile e al passo con i tempi".

Al centro del dibattito la situazione socioeconomica e gli effetti della pandemia sul territorio, oltre all’impatto della transizione tecnologica ed energetica sullo sviluppo industriale e dei servizi. Dal confronto, si spiega, partiranno proposte sull’investimento dei fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Concluderà i lavori, domani, l'elezione del nuovo segretario generale della Cisl Venezia.

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