L'assessore all'Università Paola Mar è intervenuta questa mattina all'Auditorium del museo M9 di Mestre in occasione del Living Lab “Veneto Coworking: tendenze e dinamiche di un fenomeno emergente”, nel corso del quale sono stati illustrati i risultati di un'indagine curata dalle università Iuav e Ca' Foscari di Venezia e quella di Padova, con la collaborazione degli atenei di Modena e Reggio Emilia.
I risultati della ricerca, è stato spiegato durante il dibattito, hanno messo in evidenza che il Veneto è una delle regioni più rappresentative d’Italia per aver compreso l’utilità degli spazi condivisi in generale e, nello specifico, dei coworking.
"Il coworking non è solo una semplice divisione di spazi - ha sottolineato l'assessore - deve avere come principio la possibilità di condividere più menti per approcciare a qualsiasi progetto in maniera compiuta, pur con delle sfaccettature di partenza. Credo che lo studio illustrato oggi dalle università sia molto interessante proprio perché mette in risalto questo aspetto. E' un percorso che anche come Comune abbiamo intrapreso. Uno degli aspetti che in passato distanziava le Università dagli enti pubblici era proprio il fatto che nell'ambito della ricerca le prime riuscivano ad anticipare in maniera marcata quelle che sarebbero state le tendenze del vissuto quotidiano. Oggi c'è la necessità che anche gli Enti pubblici, le Amministrazioni, siano più visionarie".
"Anche per questo motivo considero importante che il Comune di Venezia, per la prima volta, abbia scelto di istituire una delega all'Università, che orgogliosamente ricopro: quello che vorremmo fare è riuscire a concretizzare progetti con tempistiche più rapide. Il futuro è già adesso, dobbiamo avere una visione ancora più ampia, rivolta non a cinque ma ai prossimi dieci anni, e dobbiamo progettarlo considerando l'importanza di una visione che si fondi sulla multidisciplinarietà, sul confronto, per raggiungere un risultato completo - ha concluso l'assessore - Il Coworking visto non solo come una divisione di spazi fisici, ma come condivisione di idee, approcci differenti e di confronto, può riportare il nostro Paese a essere protagonista della rinascita dell'Europa".
