Ha riaperto i battenti, dopo i recenti lavori di restauro, la chiesa di San Beneto nel Sestiere di San Marco a Venezia, chiusa da quasi 40 anni. La cerimonia ufficiale del taglio del nastro si è svolta questa mattina alla presenza, tra gli altri, dell’assessore comunale al Turismo, Paola Mar, del presidente della Municipalità di Venezia Murano Burano, Andrea Martini, del delegato patriarcale ai Beni culturali di Venezia, don Gian Matteo Caputo, del presidente metropolitana di CNA Venezia, Giancarlo Burigatto, di Roberto Strumendo di Edilcassa Veneto, che ha finanziato i lavori, e dei rappresentanti della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, Francesco Trovò e Maria Cristina Dossi.
“Con questo progetto - ha sottolineato Mar, nel ringraziare tutte le realtà coinvolte - si recupera il concetto stesso di bottega artigiana, del trasmettere saperi antichi, e si annulla la distanza tra la scuola e il cantiere. Interventi come questi sono la testimonianza che la città sa fare rete e lavorare insieme per poter restituire alla collettività luoghi storici, ma a volte quasi dimenticati come la chiesa di San Beneto. Un’operazione sperimentale che mi auguro possa fare da prototipo ad altre iniziative simili”.
Il progetto di restauro, ideato da Cna (Confederazione nazionale artigianato) di Venezia in collaborazione con la Diocesi, ha previsto una fase teorica di 12 ore nella quale sono stati spiegati i beni oggetto di intervento dal punto di vista storico-comparativo, le tecniche di realizzazione dei singoli manufatti, i materiali costitutivi degli stessi e le tecniche di restauro da utilizzare, e una pratica in cantiere di 208 ore, circa 26 giorni. Gli interventi, che hanno interessato la pavimentazione della navata centrale e degli altari e la manutenzione degli altari stessi, sono stati realizzati da cinque ditte artigiane locali che hanno lavorato fianco a fianco, mettendo a disposizione le proprie specifiche competenze nell’ambito del restauro artistico, delle opere di edilizia, della gestione e tutela del legno, della costruzione e del ripristino di pavimenti alla veneziana, della pittura.
“E’ una grande gioia - ha aggiunto Martini - poter rientrare dopo molti anni in un questo luogo importante per la città, un gioiello che torna a splendere grazie alla maestria e al lavoro sinergico di varie realtà veneziane che operano nell’artigianato. Un artigianato che per Venezia è molto importante e che va sostenuto e tutelato perché possa proseguire”.
Sulla necessità di trasmettere capacità e competenze artigiane, coinvolgendo sempre di più i giovani, si sono concentrati gli interventi di Burigatto e Strumendo, mentre Trovò ha messo l’accento sull’importanza del “saper fare”, senza il quale non ci può essere conservazione del patrimonio artistico, storico e culturale della città.
La chiesa di San Beneto - ha infine precisato Caputo - è ora aperta al pubblico, anche se al momento non c’è ancora un programma preciso di visite e di utilizzo per il culto.
Venezia, 10 dicembre 2018