
L'isola di Mazzorbo
20/09/2022Abitata sin dall’epoca romana, l’isola di Mazzorbo è collegata dal ponte longo a Burano, lungo il canale che da Torcello raggiunge Venezia. Il paesaggio è colorato dal piccolo borgo di case che si alternano a vigneti e frutteti. Qui si coltivano le vigne di Dorona, antico vitigno autoctono che produce un vino bianco particolarissimo.
Le poche tracce del suo passato si ritrovano nell’etimologia del nome: Mazzorbo deriva dal fatto che quest’isola nel corso del Medioevo fu il Maggior Borgo, termine che in seguito si è corrotto in Mazzorbo, di tutta la laguna settentrionale di Venezia, il luogo più importante ed abitato dopo il centro politico, religioso e commerciale che fu la vicina Torcello.
Di origini molto antiche, probabilmente già abitata in epoca romana come altre parti della laguna, Mazzorbo visse le varie vicissitudini che hanno coinvolto nel corso dei secoli l’intero territorio torcellano condividendone i momenti di splendore e la successiva inarrestabile decadenza, seguita all’importanza sempre maggiore che andava assumendo Venezia.
Divisa da un canale principale sulle sponde del quale ancora oggi sorgono abitazioni di stile gotico-veneziano, durante i secoli XI-XIV l’isola fu protagonista di una importante attività della lavorazione del sale ed era ricca di notevoli mulini dei quali rimangono ancora le evidenze archeologiche.
Sulle sue tre isole che originariamente la formavano, l’isola vide sorgere la presenza di ben dieci chiese, cinque conventuali e cinque parrocchiali, tra le quali spiccava per la bellezza dei suoi marmi il Duomo di San Pietro Apostolo, demolito agli inizi dell’Ottocento, all’interno del quale era conservata una preziosa pala d’altare in argento dorato di cui si è persa ogni traccia.
Oggi, del suo passato rimane un solitario campanile trecentesco, oltre alla chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, dove le benedettine vivevano assieme alle fanciulle delle casate nobiliari veneziane.
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