
Centododici volti di semplici donne, che vogliono dire no alla violenza di genere e rivendicare la possibilità di scegliere: 112, come il numero di emergenza unico europeo a cui le vittime possono rivolgersi, in qualsiasi momento, per richiedere aiuto.
E’ sicuramente di grande impatto emotivo l’installazione multimediale ideata da Marco Manzoni, con la collaborazione di Monica Bianco, Roberta Biasuzzo e della Biblioteca del Centro Donna, che è stata inaugurata questo pomeriggio, nella stessa sede del Centro, in viale Garibaldi a Mestre, alla presenza della presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano e del presidente della Municipalità di Marghera, Teodoro Marolo.
"L’opera – ha spiegato il suo ideatore, Marco Manzoni - consiste in 3 fotografie ed un tablet su cui scorrono i ritratti di 112 donne che hanno voluto partecipare al mio progetto, che è stato loro spiegato e condiviso: è un’idea nata nel 2023, dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin.”
“E’ importante – ha sottolineato la presidente Damiano – che anche attraverso l’arte possano essere lanciati messaggi come questo, per ricordare che vittima di questa tragedia può essere qualsiasi donna, indipendentemente dalla sua età, nazionalità, estrazione sociale.
Manzoni è riuscito a entrare in empatia con le donne che ha fotografato, e a lanciare nel contempo il messaggio che le vittime di violenza non sono sole e che possono uscire da queste situazioni e ricominciare una nuova vita.
Un grazie doveroso quindi all’autore per questo suo manifesto di denuncia, che abbiamo voluto installare in un luogo molto simbolico per il nostro territorio, ovvero il Centro donna. Al suo interno, lo ricordo, opera oramai da molti anni il ‘Centro Antiviolenza’, formato da operatrici sensibili e qualificate, in grado di dare qualsiasi tipo di aiuto e supporto, sia psicologico che materiale, alle donne in difficoltà.”