L’Università del Tempo libero Città di Mestre organizza il ciclo di conferenze dal titolo “La sanità a Venezia”. L’iniziativa, che rientra nel palinsesto de “Le Città in Festa”, propone, ogni mercoledì dal 15 al 29 novembre, tre incontri che approfondiscono temi legati alle salute durante la Serenissima.
“La sanità a Venezia” è a cura di Nelli Elena Vanzan Marchini. Tutte le conferenze, che sono a ingresso libero, si terranno al Centro Culturale Candiani alle ore 16.
Si comincia il 15 novembre con “Le tre Madonne della Salute”. La Repubblica di Venezia fronteggiò le pestilenze rafforzando la coesione sociale e la fiducia nello Stato. Non solo emanò sagge leggi per contrastare e prevenire la peste, ma eresse cattedrali della fede che ancora oggi costituiscono una meta per i fedeli e dei punti saldi della cultura popolare come la Madonna della Salute. Anche singoli fedeli imitarono questo esempio, creando altri edifici votivi sull'esempio del tempio di Stato dedicato alla Madre di Dio.
Il 22 novembre è in programma “Guardarsi da chi non si guarda - La Repubblica di Venezia e il controllo delle pandemie”. Il Senato Veneziano inventò i lazzaretti e monitorò attraverso spie e ambasciatori i paesi con cui commerciava per individuare i focolai epidemici e sospendere ogni rapporto con essi. Il Magistrato alla Sanità stabilì la regola di "guardarsi da chi non si guarda" cioè adottò misure preventive nei confronti dei domini ottomani che, seguendo i dettami della religione islamica, subivano passivamente le aggressioni pandemiche senza alcuna cautela né alcun isolamento dei contagiati.
L’appuntamento conclusivo è il 29 novembre, quando si potrà seguire “ La nave dei condannati e folli davanti al Palazzo dei Dogi”. Nel Bacino di San Marco, davanti al Palazzo dei Dogi, in ogni incisione viene ritratta una nave dall'albero mozzato, coperta da un telone. Quale era la sua funzione in quella posizione così centrale fra i monumenti simbolo del potere ducale e del buon governo della città? In oltre due secoli di storia la colpa e la follia si contesero lo spazio ambiguo di quella nave in cui si intrecciarono le più diverse vicende umane.