La storica aula magna “Galileo Galilei” di Palazzo Bo ha ospitato stamani la cerimonia di inaugurazione dell'801° anno accademico dell’Università di Padova, a cui ha preso parte in rappresentanza dell'Amministrazione comunale l'assessore all'Università Paola Mar.
Il corteo accademico ha sfilato davanti alla cattedra attribuita a Galileo Galiei. I discorsi delle autorità hanno dato quindi il via all'evento, trasmesso anche in streaming sui canali ufficiali dell'ateneo patavino. Presenti oltre alla rettrice Daniela Mapelli, anche il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, rettrici e rettori italiani e stranieri di diversi atenei ed esponenti della comunità accademica, secondo la tradizione dell'università di Padova.
La rettrice Mapelli nel proprio intervento ha annunciato l'apertura di nuovi spazi espositivi e museali in città, oltre a sottolinare l'impegno dell'Università di Padova in tema di sostenibilità ambientale e sociale e per garantire il diritto allo studio ai propri iscritti. Si è inoltre soffermata sull'offerta didattica e sulle eccellenze dell'ateneo. Il ministro Bernini ha invece parlato di fondi PNRR e di università come luogo di crescita per studenti e docenti e ha posto l'accento sulle sfide dell'ateneo di Padova, alle prese con una sempre maggiore internazionalizzazione.
"Anche a Padova, come a Venezia, una serie di investimenti con fondi PNRR" ha aggiunto l'assessore Mar a margine dell'evento. "Questi finanziamenti rappresentano una sfida anche per il futuro delle nostre città".
Nel corso della cerimonia sono intervenuti anche la presidente del Consiglio degli studenti Emma Ruzzon, e il direttore generale dell'Università di Padova Alberto Scuttari. La prolusione è stata affidata a Telmo Pievani, filosofo della scienza ed evoluzionista, che ha parlato di “Noi, la natura, la scienza: elogio della fragilità”. A seguire, ha preso la parola l'artista e scrittore Emilio Isgrò. Al termine della cerimonia è stata presentata al pubblico “L’abiura di Galileo”, opera d’arte in due atti di Emilio Isgrò.