Duecentottantatre persone accolte dal 3 al 15 marzo sul territorio con il supporto della Caritas e già 618 posti letto messi a disposizione tra Venezia e l'area metropolitana. Sono alcuni dei numeri emersi alla Smart Control Room del Tronchetto, durante la presentazione delle attività messe in campo dal Comune e dalla Città metropolitana di Venezia per il supporto ai profughi ucraini che scappano dal conflitto.
Da inizio emergenza sono partite diverse direttrici organizzative per la creazione di una rete in grado di intervenire in modo capillare e coordinato. È attiva e costantemente aggiornata una pagina sul sito del Comune di Venezia dalla quale reperire tutte le informazioni utili per contattare e fornire aiuto alle persone in fuga. Iniziative portate avanti insieme alla Prefettura, alla Questura e alla Ulss 3 Serenissima, con la quale si coordina la profilassi in tema di tamponi, green pass e vaccini dei profughi. In questa prima fase sono già arrivate 396 telefonate allo sportello Dime 041.041, altre 117 al numero della centrale operativa della Polizia locale e circa 150 mail all'indirizzo dedicato ucraina@comune.venezia.it. È attivo, inoltre, un form sul portale della Città metropolitana che raccoglie la disponibilità dei cittadini ad ospitare prsone in uno dei comuni dell'area. Allo stato attuale sono stati messi a disposizione 257 alloggi, di cui 89 per 187 posti letto nel solo Comune di Venezia.
"Un grande lavoro di squadra che coinvolge tutti i Comuni della Città metropolitana, il mondo del terzo settore, la comunità ucraina del territorio e le istituzioni cittadine: Prefettura, Questura e Regione" è stato sottolineato. Siamo all’inizio di un lungo percorso, dopo i primi arrivi giungeranno molti altri rifugiati ed è importante essere organizzati sul fronte della scuola, delle attività diurne, dei trasporti, della lingua e dell’integrazione lavorativa".
E' essenziale - è stato ribadito - che chi ospita un parente o un conoscente che viene dall’Ucraina informi entro 48 ore il sindaco del proprio territorio, oltre alla Questura o al Comando dei carabinieri. Deve seguire immediatamente un contatto con l’Asl per tutti gli aspetti di natura sanitaria: tamponi, vaccinazioni green pass, tessera sanitaria. Seguirà un percorso di integrazione sociale, con percorsi di alfabetizzazione e di mediazione culturale.