Hanno affiancato gli ormeggiatori professionisti occupandosi dell’assistenza nelle manovre di ormeggio, dell’accoglienza dei comandanti e del presidio delle imbarcazioni. Il Salone Nautico di Venezia ha dato modo alle studentesse e agli studenti degli istituti della città che maggiormente affrontano le materie legate all'economia del mare, l'Istituto nautico Venier e la scuola navale militare Francesco Morosini, di cimentarsi in due progetti di alternanza scuola lavoro. L’iniziativa, promossa da Vento di Venezia, partner dell'Amministrazione comunale per la conduzione del piano di valorizzazione dell'isola della Certosa e la gestione del servizio di ormeggio ed assistenza alle unità navali esposte presso l'Arsenale, è stata presentata questo pomeriggio alla presenza dell’assessore alle Politiche educative, Laura Besio, dell’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan, dell’amministratore unico di Vento di Venezia Alberto Sonino, dei tutor e responsabili scolastici.
Oltre alle funzioni operative, gli studenti hanno affiancato i professionisti dediti alle comunicazioni radio dalla torre di controllo e al monitoraggio delle presenze e delle movimentazioni attraverso software gestionali. Infine gli allievi hanno raccolto materiale multimediale per la comunicazione dell’attività ed hanno affiancato gli ormeggiatori nella raccolta delle informazioni sulla soddisfazione degli operatori sui servizi tecnici.
"Il progetto - è stato spiegato - si prefigge di avvicinare i giovani alla nautica da diporto, dare loro uno stimolo per un possibile sbocco professionale nella filiera della nautica ed infine contribuire ad un evento di rilievo della città di Venezia".
“L’alternanza scuola lavoro - ha commentato l’assessore Besio - mette al centro le competenze pratiche. Se i progetti vengono inseriti in un contesto come quello del Salone Nautico si arricchiscono di valore aggiunto perché diventano uno strumento di crescita professionale. Complimenti ai ragazzi che si sono messi alla prova, ai dirigenti scolastici, che hanno coordinato quest’esperienza facendo diventare la scuola uno spazio di crescita e a chi ha reso possibile questa iniziativa grazie ad un lavoro di rete con le istituzioni”.