La Festa delle Marie

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Corteo con le "Marie"
 

La Festa delle Marie

05/02/2019

E' uno degli appuntamenti che le edizioni più recenti hanno ripreso dall'antico Carnevale veneziano, che a sua volta celebrava un evento, tra lo storico ed il leggendario, accaduto molto tempo prima.
Già dai primi secoli della Serenissima era usanza celebrare, ogni 2 febbraio, nel giorno della purificazione di Maria, nella basilica di San Pietro di Castello, la benedizione delle ragazze che si sarebbero sposate in quello stesso anno. A dodici di esse, scelte tra le più povere, e belle, della città, veniva inoltre regalata, da parte delle famiglie nobili veneziane, la dote, mentre il doge concedeva loro in prestito, per l'occasione, gioielli e ori provenienti dal tesoro della città. Le promesse spose, dopo la cerimonia, venivano accompagnate in corteo sino a piazza san Marco, nel Palazzo  Ducale, dove veniva allestito per loro un ricevimento, e, al termine di questo, salivano sul Bucintoro, la nave più prestigiosa della Repubblica, e venivano portato a Santa Maria Formosa, dove si svolgevano altre solenni celebrazioni.

Nell'anno 943, però, questa ormai consolidata tradizione, ebbe un inatteso, e non certo gradito, fuori programma. Durante la celebrazione irruppero infatti in chiesa dei pirati istriani, che rapirono le spose con i loro gioielli. Furono però inseguiti, e raggiunti, nei pressi di Caorle, dal doge, Pietro III Candiano, che li sconfisse e recuperò le donzelle e (soprattutto) i gioielli del dogado. In onore di questa vittoria sui pirati venne istituita la “Festa delle Marie”, da tenersi nel periodo di Carnevale, di cui si hanno notizie certe dal 1039.

Ogni anno 12 ragazze (2 per sestiere), ribattezzate appunto “Marie”, scelte tra le più belle, venivano omaggiate della “dote” dalle famiglie nobili veneziane. Le “Marie, nei giorni del Carnevale, sfilavano poi con una processione di barche nei canali della città; assistevano a funzioni religiose nelle principali chiese di Venezia; partecipavano a balli, musiche e rinfreschi organizzati dai cittadini. La possibilità di avvicinarsi alle Marie era considerata di buon auspicio, oltre che un’occasione per veneziani e stranieri di vedere da vicino delle donne meravigliose, con indosso addobbi rari e pregiatissimi.

Nel 1272, il numero delle Marie venne ridotto prima a quattro e poi a tre, soprattutto per moderare gli enormi costi a carico dello Stato e delle famiglie patrizie. Pochi anni dopo arrivo un'altra modifica, questa volta davvero poco digerita dai veneziani: per evitare che la festa fosse troppo caratterizzata dal desiderio di vedere le bellezze femminili (piuttosto che di seguire la tradizione religiosa), le autorità decisero infatti di sostituire le Marie con delle loro sagome in legno. Questa variazione portò inevitabilmente alle proteste dei cittadini, che iniziarono ben presto a bersagliare le figure con sassi ed ortaggi, tanto che nel 1349 venne varata una legge che vietava il lancio di oggetti verso di esse. L’espressione di Maria de tola (Maria di tavola), coniata per l’occasione, è utilizzata ancora oggi a Venezia per indicare con irrisione il tipo di donna fredda e senza seno.

Negli anni a seguire la Festa delle Marie cadde lentamente in disuso e venne soppressa nel 1379, epoca in cui Venezia era coinvolta nella guerra di Chioggia. Come cerimonia ufficiale, rimase solo l’annuale visita del doge alla chiesa di Santa Maria Formosa.

La Festa è stata ripresa ufficialmente solo dopo più di 600 anni, nel 1999, ad opera del regista Bruno Tosi. La rievocazione prevede la sfilata di dodici fanciulle veneziane, in abiti medievali e rinascimentali, da San Pietro di Castello a piazza san Marco, e poi la loro partecipazione, nei giorni successivi, ad altri eventi del Carnevale. Nei giorni finali dell'evento la più bella riceve il titolo di “Maria dell'anno”, e con esso anche il compito di aprire, come protagonista del “Volo dell'Angelo”, l'edizione del Carnevale dell'anno successivo.

 

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