L'assessore alla Coesione sociale Simone Venturini è intervenuto questo pomeriggio a Ca' Dolfin all'evento sui Disturbi del Comportamento Alimentare e le varie forme di disagio giovanile, nell'ambito della rassegna SesibilizzAZIONI Disagio giovanile: capire, ri-conoscere, prevenire.
L'appuntamento, promosso dal Settore Orientamento, Tutorato e Disabilità dell’Università Ca’ Foscari, in occasione della VII giornata del Fiocchetto Lilla, Coloriamocidililla, celebrata in tutta Italia il 15 marzo, aveva l'obiettivo di sensibilizzare studenti, personale docente e tecnico-amministrativo su queste patologie che rischiano di compromettere la carriera universitaria, personale e professionale di chi ne soffre e che – è stato spiegato - dopo gli incidenti stradali sono la principale causa di morte tra i giovani.
All'incontro, moderato dalla psichiatra e psicoterapeuta Caterina Renna, sono intervenuti tra gli altri la prorettrice alla didattica dell'Università C'a Foscari Ricciarda Ricorda, il responsabile del centro regionale per la cura dei disturbi alimentari Paolo Santonastaso, il giornalista Emanuele Tirelli, e la counselor dell'Università per gli studenti internazionali Sandra Zodiaco.
“E' il primo anno che questa iniziativa assume in città un'importanza come quella avuta nei giorni scorsi – ha spiegato l'assessore Venturini - con i palazzi municipali illuminati di lilla e la promozione di convegni per approfondire il tema, sensibilizzare i cittadini e lanciare un messaggio di attenzione, sia ai genitori che ai ragazzi. Spesso – ha continuato l'assessore - deleghiamo alle famiglie compiti difficili da compiere, come quello di saper riconoscere alcuni segnali che l'adolescente lancia. Il tema dei disturbi alimentari oggi ci interroga dal punto di vista scientifico, della ricerca, delle politiche messe in atto per stanare la malattia, prevenirla e aiutare le persone a uscirne. Spesso poi è accompagnato dal bullismo o dal suicidio e sconquassa comunità e famiglie. Iniziative come questa ci trovano in prima linea, in un'alleanza che vede Comune, Università, famiglie, enti territoriali impegnati per dare risposte sempre più pronte ed efficaci”.
Nel corso dell'incontro è stato sottolineato come sia fondamentale dare la corretta informazione sui DCA, affrontare una politica di prevenzione, per facilitare la comprensione dei meccanismi psico-biologici che favoriscono la malattia e diffondere la consapevolezza che questi disturbi possono essere curati attraverso una rete assistenziale orientata all'individuazione precoce del disturbo, con l'attivazione di percorsi riabilitativi multidisciplinari specializzati.
Fondamentali per il successo del trattamento sono, infatti, la diagnosi precoce ed un intervento tempestivo affidato ad un’équipe di medici specialisti per evitare danni gravi alla salute, alla qualità della vita e alle relazioni: occorre parlarne, condividere e unirsi per fare uscire dall'ombra questo malessere profondo che trasforma la vita di chi ne soffre.