Il consigliere comunale Maurizio Crovato, in rappresentanza della città, ha presenziato questo pomeriggio, a Ca' Giustinian, alla tradizionale cerimonia in ricordo dei “Tredici martiri”, uccisi il 28 ottobre di 75 anni fa dai nazifascisti.
Momento pregnante dell'incontro, promosso dalla sezione dell'Anpi “Sette martiri”, è stata la posa di una corona d'alloro davanti alla lapide che ricorda il sacrificio delle tredici vittime, giustiziate per rappresaglia a un attentato compiuto dai partigiani due giorni prima, nello stesso palazzo, allora sede del Comando della Guardia Nazionale Repubblicana.
Una bomba, portata all'interno da un commando di partigiani, scoppiando aveva provocato la morte di 13 tra militi della Gnr, ausiliarie, impiegati civili e militari tedeschi, nonché una trentina di feriti.
Per rappresaglia i nazifascisti avevano allora prelevato dalle carceri veneziane 13 persone sospettate di far parte del movimento partigiano, fucilandole poi, la mattina del 28 luglio, sulle stesse macerie di Ca' Giustinian. Le vittime erano quasi tutte di San Donà di Piave, eccettuati Giovanni Felisati, di Mestre, e Gustavo Levorin, segretario provinciale del Pci veneziano, ma originario di Padova.
"E' doverosa la presenza del Comune di Venezia e della Città metropolitana - ha commentato il consigliere Crovato - perché i martiri provenivano soprattutto dal Veneto orientale. Avevano tra i 18 e 40 anni, vittime innocenti che avevano spesso solo la colpa di avere delle idee autonome. E' passato molto tempo - ha concluso - però il sentimento antifascista e della resistenza continua anche oggi, ed è giusto che la Città ricordi queste persone uccise in modo barbaro". Gli ha fatto eco il presidente della sezione di San Donà e di Eraclea dell'Anpi, Fabio Niero: "I martiri sono stati fucilati in calle Giustinian mediante una finta rappresaglia - ha dichiarato - si tratta purtroppo di uno dei tanti episodi in cui sono state ingiustamente assassinate persone dal regime fascista".