L'assessore Venturini al convegno “Mutamento dello stato sociale, sussidiarietà e nuovi bisogni e riforma delle Ipab”

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un momento del convegno
 

L'assessore Venturini al convegno “Mutamento dello stato sociale, sussidiarietà e nuovi bisogni e riforma delle Ipab”

28/10/2016

    Come è cambiato il welfare del Comune di Venezia ad un anno dall'insediamento della Giunta Brugnaro, come sta lavorando e quali sono i progetti per il futuro: sono stati questi i temi trattati questa sera, al Centro culturale Santa Maria delle Grazie, dall'assessore comunale alla Coesione sociale, Simone Venturini, nel convegno dal titolo “Mutamento dello stato sociale, sussidiarietà, nuovi bisogni e riforma delle Ipab”, organizzato dall'Unione provinciale Movimento cristiano lavoratori di Venezia.

    “Abbiamo cercato – ha spiegato Venturini – di trasformare in 'opportunità' quella che era in effetti una 'emergenza', ovvero la fine dei fondi  a disposizione da Legge speciale e Casinò per finanziare il 'sociale'. E' cambiata la filosofia, non più servizi calati dall'alto dal Comune, ma un lavoro di squadra, con tutte le realtà presenti nel territorio, per offrire servizi in rete, di qualità, e più conformi alle reali esigenze dei cittadini: non a caso è nato l'Assessorato alla Coesione sociale. Oggi cerchiamo di andare incontro al bisogno e non di 'aspettarlo' nei nostri uffici. Inoltre offriamo servizi e contributi non più 'a pioggia', ma mirati, chiedendo anche alle persone che li ricevono qualcosa in cambio. Può essere l'impegno a svolgere un'attività sociale, o a trovare un lavoro, o a spendere i soldi ricevuti effettivamente perlo scopo per cui sono stati erogati: è un modo per farli sentire di nuovo 'importanti' e di reinserirli nella vita attiva.”

    Un altro aspetto del lavoro della Giunta in questo ambito è stato quello  riguardante i rapporti con le realtà presenti nel territorio, non solo private, ma anche pubbliche.

    “Il Comune – ha sottolineato Venturini – quando aveva a disposizione molti fondi, svolgeva anche funzioni ed erogava servizi che sarebbero spettati ad altre realtà, come ad esempio all'Usl, con cui peraltro non aveva dei rapporti. Oggi il dialogo con l'Unità Sanitaria Locale è non solo quotidiano, ma molto fruttuoso, per offrire alla cittadinanza dei servizi 'in rete'. E anche il ruolo delle Ipab è stato molto valorizzato, creando anche un tavolo di coordinamento per razionalizzarne le attività e trovare nuove fonti di sostentamento: penso al patrimonio pittorico dell'Ire ora visitabile nel riaperto Palazzo della Scala del Bovolo. Per sfruttare ancora meglio le risorse, per le Ipab si prospettano ora ulteriori novità: la fusione dell'ex Elemosiniere e della Colonia Alpina San Marco  e l'accorpamento della Opera Pia Coletti in una delle istituzioni più grandi.”

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