
Lo sport si tinge di rosa per Marzo Donna
29/03/2025La canoa per guarire, il podio per affermarsi. In ogni caso, donne testimoni di resilienza e forza, a celebrare un'altra giornata del Marzo Donna 2025.
Questa mattina, alla darsena di Campalto, un appuntamento sportivo, divertente e solidale con "Sempre coraggiose insieme affrontiamo…" il male improvviso, il cammino verso la guarigione, il disagio psicologico; pagaiando unite, ridendo, sopportando e contrastando le avversità. In darsena, infatti, c'erano le Pink Fire, che hanno fatto provare la dragon boat in laguna: "Sono donne che danno sempre dimostrazione di forza, coraggio e che sono per tutti un esempio di vita - è intervenuta la presidente del Consiglio Ermelinda Damiano - Nonostante la malattia sono rinate, con lo sport e la dragon boat, che rappresenta un momento di aggregazione, oltre che di riabilitazione per chi è malata".
Promosso da Sporting La Barena di Campalto, in collaborazione con LILT Venezia - Lega italiana per la lotta contro i tumori e le Pink Fire, l'evento ha voluto anche ricordare il dottor Carlo Pianon, recentemente scomparso, già presidente della Lilt veneziana. Presenti in darsena anche consiglieri della Municipalità di Favaro Veneto.
Per il Marzo Donna il Comune di Venezia ha voluto però omaggiare anche delle campionesse dello sport veneziano, in un evento organizzato nel pomeriggio di oggi dalla Commissione delle elette della Municipalità di Mestre Crapenedo. A Ca' Mestre la presidente del Consiglio comunale ha consegnato il gagliardetto della Città a Elisa Parutto, campionessa italiana di Special olimpics Danza sportiva; a Greta Collini, campionessa del mondo under 20 di Fioretto a squadre; ad Alice Zuanti, capitano del Venezia FC Woman calcio.
Non solo sport. Anche il palcoscenico è testimone di rinascita e consapevolezza femminile, come dimostrato ieri sera, venerdì 28 marzo, al centro culturale Candiani di Mestre, dove è andato in scena "Vite burlescose": il burlesque come terapia per donne felicemente imperfette, che cercano di curare le loro cicatrici, fuori e dentro di sè; ferite lasciate da atti violenti o dalla malattia: "E' anche questo un progetto di rinascita, di accettazione di sé e di conferma della libertà femminile. Donne che hanno attraversato momenti difficili della vita e che hanno ritrovato se stesse attraverso questa forma artistica", ha detto Damiano, prima dello spettacolo di ieri sersa. Quello del Candiani era anche un incontro-spettacolo di raccolta fondi per LILT Venezia e un modo per ricordare Deborah Rosso, in arte Red Queen, performer di burlesque di Marcon, stroncata nove mesi fa, a 41 anni, da un cancro.