Il denaro non basta mai. Non solo nelle famiglie, ma anche nelle imprese, soprattutto se medio piccole.
Fedart Fidi è la Federazione Nazionale dei Confidi artigiani e delle PMI, costituita nel 1994 per volontà delle Confederazioni Confartigianato, CNA e Casartigiani, proprio per rappresentare il sistema di garanzia dell’artigianato e delle piccole e medie imprese a livello nazionale. Per offrire alla banca la garanzia necessaria ad ottenere finanziamenti a tassi e condizioni agevolati; per erogare servizi in modo personalizzato; per affrontare l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione.
Sono passati dunque 30 anni e oggi, a Venezia, Fedart ha iniziato a festeggiare il traguardo con la prima di una due giorni di convention, all'Hilton Molino Stucky, per riflettere sul percorso fatto e guardare alle sfide future: "30 anni di Fedart, insieme tra passato e futuro".
Ad aprire i lavori delle due giornate di convention è stato l'assessore allo Sviluppo economico del Comune di Venezia, Simone Venturini, che si è soffermato sull'importanza proprio dei corpi intermedi, di coloro che fanno da ponte tra istituzioni e impresa, tra istituzioni e cittadini: "Sussidiarietà e rappresentanza sono le due parole chiave che vi descrivono. Ai corpi intermedi va ridata centralità perchè portano in alto le istanze del territorio, ma anche perchè, viceversa, sono in grado di tradurre in messaggi chiari quel in "alto" viene discusso, senza costringere la politica a banalizzare tutto".
La crisi dei subprime, la pandemia, oggi la guerra, l'inflazione, i segnali poco incoraggianti dell'andamento produttivo della Germania: cigni neri che continuano ad attraversare lo specchio d'acqua europeo e che fanno vacillare il mondo economico, che mettono in crisi il tessuto imprenditoriale veneto, fatto soprattutto di piccole o piccolissime imprese. I ponti allora con istituti bancari sono necessari per ricucire il tessuto connettivo del territorio: "Per fare impresa servono creatività, idee, costanza, ma serve anche l'accesso al credito, per partire o mantene in vita l'azienda - ha continuato l'assessore - Il lavoro di Fedart a livello nazionale è dunque prezioso e necessario. Ricordo che se non ci sono le imprese, non ci sono soldi da spendere. Bisogna tornare a parlare di aziena e lavoro, meno di bonus o sussidi".