Cent’anni fa, l’11 marzo 1924, nasceva a Venezia Franco Basaglia, rivoluzionario dell’istituzione psichiatrica. Un personaggio passato alla storia come lo psichiatra che chiuse i manicomi ridando dignità ai “matti”; l'ispiratore della legge 180 del 1978, che portò di fatto all’abolizione degli ospedali psichiatrici, istituendo i servizi territoriali pubblici di igiene mentale. 

Nel ricordarlo l'Ulss 3 Serenissima ha organizzato, questa a mattina, all'Ospedale civile Ss. Giovanni e Paolo, una conferenza storica per "I cent'anni dalla nascita di Franco Basaglia". Una mattinata che rientrava tra gli appuntamenti del cartellone "Le Città In Festa" del Comune di Venezia. Ad aprire i lavori e portare i saluti dell'Amministrazione comunale l'assessore alla Coesione sociale Simone Venturini, che ha sottolineato il valore del lavoro e delle intuizioni dello psichiatra veneziano nell'ambito sanitario, ma anche nella dimensione più politica: "Il lavoro di Franco Basaglia e di chi lavorò con lui meritano ancora il nostro tributo - ha esordito l'assessore - Il rischio sempre più presente nel mondo moderno è che sia la condizione a definire la persona e uno dei meriti del pensiero di Basaglia è stato quello di dare piena dignità alla persona, a prescindere dalla sua condizione. Un obiettivo raggiunto anche con leggi e riforme, che oggi richiedono la nostra attenzione perchè il messaggio prosegua nel cammino".

E questo significa aiutare le famiglie, intercettare la gente ai margini: "Uscire dallo stigma e dalla condanna non deve significare, infatti, indifferenza - ha continuato l'assessore Venturini - Sono molte le persone che non hanno una rete familiare e che non si rivolgono alle strutture sanitarie e sociali".