Un viaggio nei capolavori e nei luoghi che hanno ispirato l'artista, tra le luminose atmosfere mediterranee, punti geografici e dell'anima, sfondi di vicende artistiche e fondamentali per l'evoluzione dell'arte moderna europea. Così questa mattina al Centro Culturale Candiani è stato inaugurato il nuovo progetto espositivo dedicato ad un altro maestro delle avanguardie del '900: Henri Matisse, con un'anteprima esclusiva aperta alla stampa alla quale ha preso parte il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.
Per l'Amministrazione c'era anche il presidente della Municipalità di Mestre Carpenedo, Raffaele Pasqualetto. Presente, tra gli altri, anche Maurizio Carlin, commissario del Padiglione Venezia.
La mostra, a cura di Elisabetta Barisoni, nasce dalle collezioni civiche di arte moderna conservate a Ca' Pesaro e arricchite da prestigiosi prestiti internazionali. Sarà aperta al pubblico da questo sabato 28 settembre e andrà avanti fino a martedì 4 marzo 2025.
"Dopo il successo delle mostre 'Kandinsky e le avanguardie' e 'Chagall e il colore dei sogni', sono lieto di presentare oggi il nuovo progetto espositivo di Fondazione Musei Civici per il Centro Culturale Candiani, 'Matisse e la luce del Mediterraneo'". Queste le parole del primo cittadino durante la conferenza stampa di presentazione che ha poi voluto soffermarsi sulla scelta di ospitare importanti mostre dedicate ai Maestri del Novecento: "Da sempre abbiamo voluto valorizzare il Centro Culturale mestrino e farne un laboratorio permanente dedicato all’arte moderna e contemporanea. L'obiettivo è quello di costruire una salda identità visiva partendo dalle esperienze storiche dell'arte del ventesimo secolo, e di consolidare 'La casa della contemporaneità' al fine di rappresentare l'eccellenza delle collezioni civiche di arte moderna e le nuove voci della cultura contemporanea. Proseguiamo così la fortunata serie di eventi espositivi dedicati a questi grandi artisti a cui si affiancheranno eventi consolidati come il Premio Mestre di Pittura e altre iniziative che potranno rappresentare la creatività e le sfide di Mestre - città contemporanea".
Brugnaro ha poi ricordato che dallo scorso giugno il Comune di Venezia ha approvato il progetto definitivo che prevede la creazione di un percorso indipendente per accedere agli spazi espositivi gestiti dalla Fondazione Musei Civici in particolare attraverso un'entrata dedicata in piazzale Candiani e una passerella che porta alla nuova area accoglienza al secondo e terzo piano del Centro Culturale. "Attraverso investimenti nella cultura e nell'arte - ha aggiunto il sindaco - supportati da politiche territoriali mirate, favoriamo la rigenerazione di un'area centrale, dando lustro a tutta la città, migliorando la qualità della vita individuale e collettiva. Stiamo puntando molto sullo sviluppo del distretto della cultura a Mestre che comprende, oltre al Centro Candiani che diventerà la 'Casa della Contemporaneità', il recupero dell'ex Emeroteca che sarà un Caffè Letterario, il riuso del Palaplip, gli investimenti al Parco Albanese-Bissuola, anche con Biennale, a Forte Marghera, a Villa Erizzo con la nuova biblioteca, contagiando anche il rilancio di M9 e il capannone del Petrolchimico a Marghera, senza trascurare le attività ormai consolidate della Torre di Mestre e della Provvederia, oltre che di altre realtà associative e private. Presto presenteremo anche il progetto per la loggia della Pescheria di Rialto. I musei, attraverso mostre come questa e la possibilità per i cittadini veneziani di visitare per 10 giorni all'anno gratuitamente quelli dei Comuni della Città metropolitana e di Mogliano Veneto, giocano un ruolo cruciale nella mediazione culturale, promuovendo l'integrazione e il dialogo tra diverse comunità".
Il primo cittadino ha poi concluso rivolgendo i suoi più sinceri ringraziamenti a tutti coloro che hanno lavorato per garantire il successo di questa iniziativa: "Mi auguro - ha aggiunto - che i visitatori dei prossimi mesi possano condividere la nostra soddisfazione e apprezzare i capolavori di Henri Matisse, sia quelli conservati a Ca’ Pesaro che gli straordinari prestiti provenienti da prestigiose istituzioni internazionali, esposti insieme alle opere degli altri importanti autori provenienti dalle collezioni civiche di arte moderna".
Luce e colore sono il fulcro di questa rassegna, insieme all'importanza, quasi un'ossessione, del disegno per Matisse. "In mostra oltre cinquanta opere - ha dichiarato la curatrice Barisoni - partendo dalle preziose raccolte di grafica della Galleria Internazionale d'Arte Moderna - che annoverano tre importanti litografie dell'artista francese datate agli anni Venti e due disegni appartenenti alla sua produzione del 1947 - poste accanto ai capolavori del maestro provenienti dal Philadelphia Museum of Art, dalla Národní Galerie di Praga, dal Musée des Beaux-Arts di Bordeaux, dal Musée des Beaux-Arts di Nancy, dal Centre Pompidou di Parigi, dal Musée Albert-André di Bagnols-sur-Cèze, dal Museo del Novecento di Milano. L'idea della mostra nasce da due suggestioni: la nota definizione dello storico dell'arte André Chastel sul Midi, il Sud della Francia, quale grande atelier dell'arte moderna e parallelamente la celebre frase di Guy de Maupassant che nel 1885 definì il Mediterraneo 'un jardin incomparable'. 'La modernità viene dal mare' è il titolo, ironico ma veridico, delle rivoluzioni visive, tutte di matrice francese, che la mostra intende presentare nelle prime sezioni: da una parte il Simbolismo e l'Impressionismo con il mare del Nord, e subito a seguire il Postimpressionismo e la liberazione del colore Fauve che esplode a contatto con il Mediterraneo. Due poli geografici e simbolici non in netta contrapposizione ma in alternata complementarietà".
Sette le sezioni per indagare La modernità viene dal mare, La Luce del Mediterraneo, L'età dell'oro, Il Mediterraneo, un paradiso unico, a cui si affiancano le riflessioni sul decorativo e l'ornamento, il fascino delle linee moresche, le languide figure femminili in veste di odalische in Arabesco e decorazione fino alla sintesi perfetta di Lusso, calma e voluttà e del “disegno del piacere”, di cui scrive il filosofo Jean-Luc Nancy. Nasce così spontaneamente il dialogo con diversi autori che hanno lavorato sulle qualità interiori della pittura, inseguendo la poetica: Henri Manguin, André Derain, Albert Marquet, Maurice de Vlaminck, Raoul Dufy e Pierre Bonnard. Ricerche e produzioni distinte creano tuttavia un racconto corale: dall'amicizia tra Derain e Matisse, in viaggio sulla costa mediterranea della Francia nell’estate del 1905, alla centralità di alcuni luoghi, come Nizza, Arles, Saint-Tropez, quest’ultima divenuta icona dell’arte e della cultura del Novecento.
"Desidero esprimere la mia più sincera gratitudine ai direttori e al personale dei musei che hanno messo a disposizione i loro capolavori per questa mostra" è il commento della presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia, Mariacristina Gribaudi. "Il loro generoso supporto - ha poi concluso - ha permesso di realizzare una mostra con una chiave di lettura dal fascino avvolgente, dove racconto storico artistico di uno scorcio dell'arte del Novecento vive attraverso la narrazione dell’abbagliante bellezza del Mar Mediterraneo, luogo fisico e della creazione artistica, che sa ancora stupire. Puntare su Mestre rappresenta per noi una grande sfida, vogliamo essere al servizio di tutto il territorio metropolitano. Un ringraziamento speciale va allo staff della Fondazione Musei Civici di Venezia, alla curatrice della mostra Elisabetta Barisoni, all'ufficio mostre, al dipartimento di comunicazione e a tutto il personale impegnato nella buona riuscita dell'evento. Mi auguro che queste iniziative culturali continuino a crescere, valorizzando sempre di più il patrimonio artistico della nostra città e portando a Mestre eventi di rilevanza internazionale".
Per maggiori informazioni sulla mostra, visitare il sito Fondazione MUVE.