Adolescenza e devices: al museo M9 di Mestre un convegno sulle insidie del web

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Adolescenza e devices
 

Adolescenza e devices: al museo M9 di Mestre un convegno sulle insidie del web

04/03/2023

Fare luce sul rapporto con internet degli adolescenti di oggi, che trascorrono le proprie giornate iperconnessi e sempre 'immersi' nei propri dispositivi digitali. Al tempo stesso individuare strumenti per proteggerli e prevenire i rischi per la loro salute fisica e psicologica. Se ne parla oggi a Mestre, nell’auditorium Cesare De Michelis del Museo M9.

Il museo ospita infatti il convegno "Adolescenza e devices: una vita nel web", organizzato dall'’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Venezia, con il suo braccio operativo culturale, la Fondazione Ars Medica presieduta da Gabriele Gasparini, e con il patrocinio del Comune di Venezia, della FNOMCeO, dell'Ulss 3 Serenissima e Ulss 4 Veneto Orientale. Al meeting, aperto al pubblico e trasmesso anche in streaming, ha portato i saluti e il contributo dell'Amministrazione comunale l'assessore alla Coesione sociale Simone Venturini.

La tavola rotonda, rivolta in primis ai genitori ma anche a tutti gli educatori in generale, ha preso le mosse dai ragazzi. Durante la mattinata sono stati illustrati infatti i risultati di un sondaggio sul tema che ha coinvolto 1.300 studenti di scuole veneziane superiori e medie. E' stato inoltre presentato un vademecum, a cura di Ars Medica, per l’educazione all'uso consapevole dei dispositivi che sarà distribuito nelle prossime settimane in ambulatori medici e scuole.

"I dati della relazione sono inquietanti" ha evidenziato l'assessore Venturini. "Riguarda gli adolescenti, che subiscono danni maggiori, ma anche tutti noi. Faccio l'esempio della festa veneziana del Redentore: nessuno ormai guarda i giochi pirotecnici in corso, ma tutti lo schermo del proprio dispositivo: non siamo più capaci di goderci il momento. E' un tema di grande attualità. Gli adulti possono provare ad autolimitarsi, ma per gli adolescenti e i bambini è più difficile.

Si tratta di una sfida - ha proseguito Venturini - per tutta la comunità educante, che oggi è più fragile e più frammentata rispetto a 20 anni fa. Le famiglie sono sempre più sole, le parrocchie e il mondo sportivo fanno sempre più fatica ad entrare nel mondo dei ragazzi, anche la scuola si trova in difficoltà. Come Amministrazione comunale ci troviamo davanti a un fenomeno che in alcuni casi richiede provvedimenti di collocamento dei minori in strutture protette, laddove le famiglie non siano in grado di fornire loro gli strumenti minimi. Situazioni che stanno raggiungendo numeri preoccupanti.

Una situazione che riguarda tutti i Comuni, i quali faticano a star dietro alla mole di lavoro nell'area dell'infanzia e dell'adolescenza. Il costo che paghiamo per i minori inseriti in comunità ogni anno cresce: è un fallimento dell'intera comunità, compresa la parte pubblica. Mentre ai bambini possiamo non dare in mano un cellulare, per gli adolescenti la soluzione è potenziare il loro coinvolgimento nelle reti fisiche, in presenza, a discapito delle reti virtuali che mostrano una rappresentazione falsata e distorta della realtà, che induce loro a non accettarsi. Come Amministrazione, a questo scopo, stiamo incrementando i luoghi di ritrovo in città, per fornire ai ragazzi esperienze umane significative: dalle biblioteche, alle sale prove musicali, agli spazi sportivi che possano ospitare eventi musicali. Il Comune inoltre fornisce il Servizio educativo domiciliare, un aiuto alle famiglie con fragilità che prevede l'intervento di un educatore" ha concluso l'assessore.

Tra i relatori del convegno un parterre di addetti ai lavori: la pediatra Emanuela Malorgio, esperta in disturbi del sonno, Letterio Saverio Costa, direttore tecnico del Compartimento Polizia Postale del Veneto, il medico e psicoterapeuta Marco Ballico, coordinatore del Comitato Scientifico Ars Medica, le insegnanti Maria Serena e Alessandra Masiero, Elisabetta Baioni e Diego Saccon, rispettivamente direttore della Neuropsichiatria infantile e del Serd dell’Ulss 4 Veneto Orientale e Silvia Faggian, psicologa del Serd dell’Ulss 3 Serenissima.

 

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