Nei sestieri di Venezia si trovano campi, campielli e corti dedicati alla Madonna.

A Dorsoduro Campo dei Carmini (Santa Maria del Carmelo), Campo della Madonna de la Salute, Campo Santa Maria della Carità, a San Marco, Campo Santa Maria del Giglio; a San Polo, Campo Santa Maria Gloriosa dei Frari, Campiello de la Madona; a Cannaregio, Campo della Madonna dell’Orto, Campo Santa Maria della Misericordia, Campo Santa Maria Nova, Campo Santa Maria dei Miracoli; a Castello, Campo Santa Maria Formosa, Corte del Rosario (beata Vergine del Rosario); Campo Santa Maria della Celestia; a Santa Croce, Campo Santa Maria Mater Domini, Campo Santa Maria Maggiore.

I nomi sacri che furono attribuiti ai luoghi di Venezia sono numerosissimi, derivano dalla grande fede del popolo e in particolare al diffuso culto mariano. Infatti, almeno una trentina di volte, il toponimo Santa Maria oppure Madonna o Madoneta compare sui “nizioleti”: sono circa una ventina le chiese in città a lei dedicate e la maggior parte affacciano su omonimi campi. Nelle calli di Venezia e anche sui muri lungo i canali si trovano frequentemente capitelli e nicchie con dentro un’immagine o una scultura della Madonna dove un tempo venivano posti dei lumini che avevano la duplice funzione di illuminare la strada di notte e rendere omaggio a Maria.

Perfino in laguna, sopra le bricole che delimitano le vie di navigazione, si trovano capitelli costruiti dai pescatori con l’effige della Madonna: spinti dalla devozione, a lei affidavano la loro sicurezza e protezione dalle insidie del mare.

A Venezia si contano numerose icone della Vergine custodite nelle chiese e, le più venerate, sono quelle della Madonna Nicopeia, nel transetto sinistro della Basilica di San Marco, e della Madonna Nera della Salute, collocata il 21 novembre del 1670 sopra l'altare maggiore dell'omonima basilica.