Rischio sismico: una conferenza per presentare la rete veneta di monitoraggio

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un momento del seminario
 

Rischio sismico: una conferenza per presentare la rete veneta di monitoraggio

18/05/2022

La conferenza “Realizzazione di una rete diffusa di monitoraggio sismico in Veneto: obiettivi e stato di avanzamento”, si è tenuta questa mattina, mercoledì 18 maggio, al Parco Scientifico Tecnologico di Venezia, alla quale è intervenuta, tra gli altri, l’assessore comunale alla Sicurezza. L’appuntamento è stato l’occasione per presentare le iniziative congiunte della Regione del Veneto e dell’Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale (Ogs) per l’attuazione dell’Azione 5.3.1 del Piano operativo regionale (Por),  per l’integrazione e lo sviluppo di sistemi di prevenzione multirischio.

Dopo i saluti istituzionali sono state presentate le disposizioni e le azioni regionali che riguardano le procedure, i controlli, le autorizzazioni e la messa in sicurezza della zona sismica e, in particolare, il Progetto regionale finanziato dal Fondo europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) 2014-2020, con il quale si punta a condurre un monitoraggio sismico diffuso in tutta la regione, attraverso l’installazione di una rete di  sensori sismometrici tale da coprire almeno il 50% del territorio. Uno di questi sensori è già stato posizionato nella sede della Protezione civile del Comune di Venezia, in via Lussingrande a Mestre.

Una volta realizzata, la rete sarà in grado di fornire in tempo reale informazioni sull’entità dello scuotimento e permetterà quindi una prima stima dei danni, anche al fine di agevolare la rapida organizzazione degli interventi post terremoto. Per la Protezione civile – è stato spiegato durante la mattinata di studi – avere in pochi minuti un quadro preciso della situazione, significa infatti poter intervenire nel modo più rapido ed efficace possibile. 

Infine, l’obiettivo a lungo termine del monitoraggio è quello di realizzare uno studio dei processi di deformazione crostale e dei movimenti di fluidi sotterranei, in modo da conoscere a fondo l’evoluzione dei processi sismici del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. 

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