Il sindaco Luigi Brugnaro alla cerimonia del "Giorno della Laurea" in Piazza San Marco

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Giornata della Laurea
 

Il sindaco Luigi Brugnaro alla cerimonia del "Giorno della Laurea" in Piazza San Marco

13/10/2021

Il tocco di 350 studenti dell’Università Ca’ Foscari è tornato a sventolare in piazza San Marco. Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 13 ottobre, si è rinnovato l’appuntamento con il Giorno della Laurea, la tradizionale cerimonia che dopo il periodo di pandemia quest’anno è stata celebrata in presenza. Sono circa 1300 gli studenti protagonisti delle tre cerimonie, a quella odierna si aggiungono quelle in programma domani alle ore 10:30 e alle 15.

L’appuntamento si è aperto con i saluti dalla rettrice Tiziana Lippiello, prima della consegna degli attestati dal palco è intervenuto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. All’evento ha partecipato anche l’assessore comunale all’Università, Paola Mar.

“Oggi, per tutti voi, è un giorno di festa perché dopo anni di studio e di sacrifici avete raggiunto l’importante traguardo della laurea - ha esordito il sindaco Brugnaro. Siamo nella piazza più bella del mondo proprio nell’anno in cui celebriamo i 1600 anni di Venezia. Su questi masegni e all’interno dei palazzi che ci circondano si è costruita la storia di un intero popolo. Da Palazzo Ducale, sede del potere politico e amministrativo della Città, all’area Realtina, luogo di scambi commerciali e degli affari, passando per l’Arsenale, simbolo della tecnica navale e della supremazia militare sui mari, Venezia ha saputo condizionare la storia del mondo e oggi voi entrate a pieno titolo a far parte di questa realtà”.

“Qui avete studiato e avete trascorso alcuni degli anni più belli della vostra giovinezza - ha detto il primo cittadino. Avete scelto Venezia e Venezia vi ha accolto a braccia aperte perché voi siete il futuro e perché rappresentate lo spirito positivo che anima il progresso e lo sviluppo del mondo intero. Ora avete il grande compito di partecipare, con il vostro entusiasmo, con la vostra preparazione e con il vostro impegno, alle scelte di chi, a qualsiasi livello, è chiamato a decidere per le future generazioni”.

Dopo aver citato lo scrittore e accademico statunitense Kurt Vonnegut, il sindaco ha aggiunto: "Siate positivi, non fatevi condizionare troppo dagli altri, siate voi stessi, abbiate fiducia nelle vostre capacità e non abbiate timore ad accettare quei fallimenti che, necessariamente, sarete chiamati ad affrontare nella vostra vita. Cadere e trovare la forza per rialzarsi è una delle più importanti capacità per raggiungere i migliori traguardi. Non fermatevi a guardare il “dito”, andate in profondità delle cose, non siate superficiali. Non accettate le sterili generalizzazioni perché, in realtà, dietro all'apparenza si nascondono percorsi faticosi e complessi”.

Poi il passaggio sul futuro che attende gli studenti, al termine del percorso universitario: “Da oggi, per ognuno di voi si apre un nuovo capitolo: c’è chi inizierà a lavorare, chi continuerà a studiare e chi deciderà di affrontare la propria vita secondo il disegno che si è prefigurato. A voi tutti però vorrei arrivasse forte e chiaro il mio appello: fate sogni, pensate in grande, aprite i vostri orizzonti e, se credete, andate a scoprire le opportunità che il mondo vi mette a disposizione, ma poi, vi prego, tornate qui, non smettete mai di scommettere sul nostro Paese, l’Italia. L’Italia, dopo questa terribile ondata di pandemia, ha voglia di riscattarsi e di tornare a crescere. Ora più che mai abbiamo bisogno di voi. Il futuro è qui, io sono sicuro di questo e ve lo voglio dire. L’Italia e Venezia saranno sempre la vostra “casa”.

L’ultimo passaggio del discorso del sindaco è stato il ricordo della cerimonia che si è tenuta in piazza San Marco nel 2015, allora sul palco salì Gino Strada, che rivolgendosi ai giovani laureati disse ‘Tenete presente che siete un pezzo di un corpo più grande e che avete una responsabilità verso tutti (…) Avete un dovere, quello di spartire con la società il vostro sapere’. “Tornare a far riecheggiare le sue parole in questa piazza non solo vuol essere un omaggio ad un sincero amico di Venezia e ai suoi importanti progetti per la Città, ma vuol anche ribadire un invito che dobbiamo fare nostro - ha concluso Brugnaro - Tutti noi abbiamo il dovere di metterci in gioco e “spartire il nostro sapere”. Ognuno di noi saprà, in cuor suo, quello che è il modo migliore per farlo! Venezia, che a braccia aperte vi ha accolto in questi anni, sarà sempre al vostro fianco. Qui troverete una Città aperta, libera e in grado di guardare al futuro con la stessa passione e lo stesso entusiasmo che oggi avete nel cuore”.

 

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Discorso del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro in occasione della cerimonia del "Giorno della Laurea" - Piazza San Marco 13 ottobre 2021

 

"Carissime ragazze, carissimi ragazzi, complimenti!
Oggi, per tutti voi, è un giorno di festa perché dopo anni di studio e di sacrifici avete raggiunto l’importante traguardo della laurea.
Oggi però è un giorno di festa anche per i vostri amici, per i vostri genitori e per tutte le persone che vi vogliono bene. Condividono la vostra gioia perché vedono in voi delle giovani donne e dei giovani uomini pronti per affrontare la vita.
Siamo nella Piazza più bella del mondo proprio nell’anno in cui celebriamo i 1600 anni di Venezia. Su questi masegni e all’interno dei palazzi che ci circondano si è costruita la storia di un intero popolo. Da Palazzo Ducale, sede del potere politico e amministrativo della Città, all’area Realtina, luogo di scambi commerciali e degli affari, passando per l’Arsenale, simbolo della tecnica navale e della supremazia militare sui mari, Venezia ha saputo condizionare la storia del mondo e oggi voi entrate a pieno titolo a far parte di questa realtà. Qui avete studiato e avete trascorso alcuni degli anni più belli della vostra giovinezza.
Avete scelto Venezia e Venezia vi ha accolto a braccia aperte perché voi siete il futuro e perché rappresentate lo spirito positivo che anima il progresso e lo sviluppo del mondo intero.
Ora avete il grande compito di partecipare, con il vostro entusiasmo, con la vostra preparazione e con il vostro impegno, le scelte di chi, a qualsiasi livello, è chiamato a decidere per le future generazioni.
Quando la Rettrice Tiziana Lippiello, che saluto e ringrazio per l’importante lavoro che sta facendo, mi ha chiesto di mettere a disposizione Piazza San Marco per riprendere la cerimonia dal vivo dopo le sessioni sospese a causa della pandemia, ho detto sì. Sì, Piazza San Marco ai giovani, proprio perché la vostra presenza qui significa quanto Venezia voglia tornare alla normalità e ricominciare a vivere.

Nello scrivere questo intervento mi sono tornate alla mente le parole che un anziano scrittore pronunciò davanti a una platea di studenti. Egli disse:  
“Se dovessi darvi un solo consiglio per il vostro futuro, allora vi direi: mettete gli occhiali da sole! Perché i benefici dell’impiego a lungo termine degli occhiali da sole sono stati provati scientificamente, mentre tutti gli altri consigli che ho da darvi sono basati, nulla più, sulla mia vagolante esperienza”. (Kurt Vonnegut)
Inevitabilmente, poi si lasciò sfuggire più di qualche consiglio e anch'io, con quello stesso spirito e mosso da quella che è la mia personale “vagolante esperienza”, vorrei lasciarvi qualche spunto di riflessione.
Siate positivi, non fatevi condizionare troppo dagli altri, siate voi stessi, abbiate fiducia nelle vostre capacità e non abbiate timore ad accettare quei fallimenti che, necessariamente, sarete chiamati ad affrontare nella vostra vita. Dalla mia personale esperienza vi assicuro che quando mi capitava di ascoltare il racconto di qualche delusione o insuccesso, sapevo che, proprio quei momenti si erano poi trasformati in irripetibili occasioni di vera crescita personale. Cadere e trovare la forza per rialzarsi è una delle più importanti capacità per raggiungere i migliori traguardi.
Come nel mondo dello sport, è facile esultare quando si vince una partita, è facile alzare al cielo una coppa quando si vince uno scudetto, ma ricordiamoci sempre che, dietro a quei momenti di festa, ci sono tante fatiche, partite perse, canestri sbagliati, lacrime versate negli spogliatoi. Eppure se non ci fossero questi momenti, la vittoria e il successo non avrebbero lo stesso sapore.
“L’Esperienza” di ognuno di noi altro non è che la somma dei nostri fallimenti, delle nostre sconfitte. È accettandole e rielaborandole che si cresce, si cambia e si diventa migliori.
Ecco, ragazzi, non fermatevi a guardare il “dito”, andate in profondità delle cose, non siate superficiali. Non accettate le sterili generalizzazioni perché, in realtà, dietro all'apparenza si nascondono percorsi faticosi e complessi.  Qui a Venezia, assieme a tanti cittadini, abbiamo il coraggio di decidere e puntare ai fatti concreti.

“Non chiedetevi cosa può fare il vostro Paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro Paese"
furono le celebri parole con cui il presidente Kennedy chiuse il suo discorso di insediamento alla Casa Bianca il 20 gennaio 1961. Non ero ancora nato, eppure quella frase rappresenta un appello al quale tutti noi dobbiamo rispondere. Fu proprio con quello spirito che nel 2015 decisi che era arrivato il momento di mettermi a disposizione della Città.
Non potevo più girarmi dall’altra parte e in questi sei anni ho toccato con mano quanti “leader bla bla bla” ci siano, ma anche che ne esistono tanti altri, “leader determinati e spesso silenziosi", che mi hanno aiutato e mi stanno aiutando nell’amministrare Venezia. Ci sono tanti “eroi” negli Enti locali, nel Governo, in Regione, nei Comuni della Città Metropolitana, nelle società partecipate, nei privati, tra i lavoratori, che non smettono di credere nella partecipazione a vantaggio di un interesse pubblico superiore.
Queste persone esistono veramente, e non avranno mai i titoloni sui giornali o le copertine delle riviste. Una cosa però è certa: tra queste persone ci sono i vostri genitori che sono stati il fulcro della vostra crescita ed educazione. Mamme e papà che si alzano tutte le mattine per andare a lavorare, per affrontare la vita. Voglio ringraziarli pubblicamente, perché con il loro sacrificio quotidiano hanno insistito per farvi studiare e per darvi un futuro migliore.
Tutti insieme possiamo, con umiltà ed impegno, creare nuove opportunità di sviluppo e di crescita, mettendoci a disposizione gli uni per gli altri, in amicizia.
Da oggi, per ognuno di voi si apre un nuovo capitolo: c’è chi inizierà a lavorare, chi continuerà a studiare e chi deciderà di affrontare la propria vita secondo il disegno che si è prefigurato.
A voi tutti però vorrei arrivasse forte e chiaro il mio appello: fate sogni, pensate in grande, aprite i vostri orizzonti e, se credete, andate a scoprire le opportunità che il mondo vi mette a disposizione, ma poi, vi prego, tornate qui, non smettete mai di scommettere sul nostro Paese, l’Italia.
L’Italia, dopo questa terribile ondata di pandemia, ha voglia di riscattarsi e di tornare a crescere. Come nel secondo dopoguerra diventeremo il Paese delle opportunità. Ne sono certo!

Viaggiando di Regione in Regione ho avuto modo di constatare quante piccole e medie imprese stiano investendo per creare nuova occupazione e nuovo sviluppo in un’ottica futura di sostenibilità ambientale, pensando proprio a voi. Donne e uomini che hanno il coraggio e la determinazione di credere nel loro Paese e nella forza positiva di cui ognuno di noi sa essere portatore. Ora più che mai abbiamo bisogno di voi. Il futuro è qui, io sono sicuro di questo e ve lo voglio dire.
L’Italia e Venezia saranno sempre la vostra “CASA”, il luogo dove costruire le vostre famiglie, mettere al mondo figli e farli crescere. Solo così potremo ridare al nostro Paese dignità e prestigio internazionale.
Voi avete un ruolo fondamentale in questo processo. Gino Strada quando nel 2015 intervenne proprio da questo palco, disse a giovani laureati come voi:
“Tenete presente che siete un pezzo di un corpo più grande e che avete una responsabilità verso tutti (…) Avete un dovere, quello di spartire con la società il vostro sapere”.
Tornare a far riecheggiare le Sue parole in questa Piazza non solo vuol essere un omaggio ad un sincero amico di Venezia e ai suoi importanti progetti per la Città, ma vuol anche ribadire un invito che dobbiamo fare nostro. Tutti noi abbiamo il dovere di metterci in gioco e “spartire il nostro sapere”. Ognuno di noi saprà, in cuor suo, quello che è il modo migliore per farlo!
Venezia, che a braccia aperte vi ha accolto in questi anni, sarà sempre al vostro fianco. Qui troverete una Città aperta, libera e in grado di guardare al futuro con la stessa passione e lo stesso entusiasmo che oggi avete nel cuore.

Siate coraggiosi! Abbiate fiducia in voi stessi perché noi abbiamo fiducia in voi e nel fatto che sarete quella nuova classe dirigente capace di prendere le redini del nostro Paese!
Complimenti ancora e un grande in bocca al lupo per il vostro futuro!".

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