L'assessore De Martin al webinar promosso oggi a Mestre dalla Confartigianato del Veneto sulle “Comunità energetiche”

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un momento del webinar
 

L'assessore De Martin al webinar promosso oggi a Mestre dalla Confartigianato del Veneto sulle “Comunità energetiche”

24/04/2021

    Il nostro futuro è sempre più legato alla ricerca e alla produzione di fonti rinnovabili e a consumi più sostenibili: serve in questo l'azione dei governi, della politica e dei grandi gruppi economici, ma anche noi, nel nostro piccolo, possiamo comunque intraprendere azioni significative per il bene del pianeta, ad esempio, grazie alle “Comunità energetiche”: un nuovo soggetto giuridico, introdotto in Italia, in forma sperimentale, dalla Legge Milleproroghe del 2020. 

     Le “Comunità energetiche” sono unioni di famiglie e di piccole imprese, che aderiscono volontariamente ad un contratto per concorrere a produrre, consumare e gestire, senza scopi di lucro, energia rinnovabile, attraverso uno o più impianti locali, condividendo i benefici economici e sociali che ne derivano. 

     Ad analizzare costi, benefici, problematiche legati alla loro realizzazione, anche tenendo conto delle esperienze già maturate in Italia e nel resto d’Europa, si è occupato il webinar promossa questa mattina, all'M9 di Mestre, dalla Confartigianato Imprese Veneto, a cui hanno preso parte politici, studiosi, imprenditori, amministratori, tra cui l'assessore comunale all'Ambiente, Massimiliano De Martin. 

     “Oggi – ha sottolineato nel suo intervento De Martin – sta per fortuna crescendo sempre più la sensibilità per i temi legati al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili, e questa delle “comunità energetiche” è un’opportunità sicuramente da intraprendere con forza e convinzione. La loro attuazione è comunque ancora complessa, sia per espletare l’iter normativo previsto, sia per realizzarle materialmente e renderle operative. I termini attualmente previsti dalla legge in materia, ovvero il giugno del 2022, sono sicuramente troppo brevi: il governo, in primis dovrebbe prevedere una proroga, spostandoli almeno al 2023. 

    Tutto questo non perdendo di vista le altre strade che possono, e devono essere percorse, a cui il Comune di Venezia, crede molto e sta cercando, per quanto gli compete, di favorire: penso, tanto per citarne solo alcune, all’elettrificazione del sistema tramviario, alla realizzazione di distributori per l’idrogeno, alle pareti verticali. al regolamento edilizio che prevede l’abbattimento del 50% degli oneri per gli edifici realizzati in ‘classe A’.” 

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