Con le colonne sonore di Ennio Morricone si è alzato il sipario su “Aperture Straordinarie”, il salotto allestito al Padiglione Venezia e che dal 3 settembre, per tredici fine settimana, farà da cornice agli incontri con ospiti di alto profilo del mondo del cinema, del teatro, dell’arte ma anche della musica e del giornalismo. Un connubio tra tutte le arti, che si snoderà fino al 31 dicembre lungo un ricco programma organizzato dalla curatrice Giovanna Zabotti, con la speciale collaborazione del cineasta Ferzan Özpetek, dell'architetto Michele De Lucchi e di Marilisa Capuano per la parte degli incontri.
"Mi fa molto piacere intervenire a questa inaugurazione - ha detto Roberto Cicutto, il presidente della Biennale - E' il segnale della grande volontà di non lasciare vuoti questi spazi durante questi mesi. L’apertura del Padiglione Italia di questa mattina, la Mostra del Cinema e l’apertura del Padiglione Venezia, sono la dimostrazione dell’importanza della responsabilità che le istituzioni hanno avuto nei confronti delle attività culturali. E' stata una grande attenzione verso la città, verso il nostro Paese e verso il mondo. Stiamo dando un segnale forte, si possono organizzare eventi importanti in sicurezza, con un grande senso di responsabilità. Questo è un regalo che facciamo al mondo”.
“Aperture Straordinarie sarà una riflessione su come vivremo insieme il prossimo futuro - ha spiegato Giovanna Zabotti, curatrice del progetto - Gli artisti ci aiuteranno ad avere una nuova visione e per noi sarà una preziosa lente di ingrandimento per guardare più in là. Tutto il materiale che raccoglieremo, gli spunti che ci arriveranno da realtà così diverse del mondo delle arti, saranno utilizzati per la Biennale del prossimo anno. Aperture Straordinarie inizia oggi il suo lungo percorso con un omaggio a Ennio Morricone, scomparso il 6 luglio scorso, e di cui tutti ricordiamo il grande concerto in piazza San Marco”, ha concluso la curatrice ringraziando istituzioni, artisti e quanti hanno contribuito alla realizzaione del progetto.
Filo conduttore dell’inaugurazione le musiche della Venice Chamber Orchestra, composta da 20 giovani orchestrali del conservatorio del Veneto, e l’atteso omaggio a Ennio Morricone, con le colonne sonore di “C’era una Volta l’America” e “Nuovo Cinema Paradiso”. Alle note del compositore sono seguite quelle di Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini: “Abbiamo voluto celebrare la genialità della musica che ha accompagnato la storia del nostro Paese dal Novecento a oggi - ha spiegato Matteo Gobbo Trioli, presidente di Spirito Nuovo Venezia - L’omaggio a Morricone è stato voluto anche per il forte legame del compositore con il mondo del Cinema e il Padiglione Venezia fa parte di questa storia”.
L’inaugurazione è stata anche l’occasione per scoprire l’allestimento del salotto veneziano, con i tessuti creati da designer e artigiani locali, e visitare le sale laterali del Padiglione. Se il corridoio centrale sarà il momento del presente, con gli incontri in programma, le altre due stanze sono state pensate per creare il passaggio virtuale tra passato e e futuro. In una delle stanze laterali verranno proiettati i filmati dell'inaugurazione del Padiglione e di alcuni servizi di mostre successive concessi dall'Istituto Luce, alcuni frammenti di storia inediti grazie all’archivio Carlo Montanaro e una serie di immagini della Venezia del lockdown del fotografo Nicolò Miana. L’altra sala, invece, è stata pensata come luogo di riflessione sul futuro prossimo che attende il mondo delle arti.