Piano di Zona 2020-2022: oggi all'auditorium della Città Metropolitana il seminario di avvio

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relatori al seminario
 

Piano di Zona 2020-2022: oggi all'auditorium della Città Metropolitana il seminario di avvio

29/11/2019

Si è svolto questa mattina all'Auditorium della Città metropolitana di Venezia il seminario di avvio per la progettazione del nuovo Piano di Zona 2020-2022. A dieci anni dalla progettazione dei precedenti Piani, i rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, delle realtà del terzo settore e delle organizzazioni di rappresentanza dei cittadini operanti nel territorio dell’Ulss 3 Serenissima si sono incontrati con l’Azienda sanitaria locale per iniziare il percorso di programmazione partecipata, coordinato dai Comitati dei sindaci delle diverse aree territoriali, supportati dalla Direzione dei Servizi Socio-sanitari dell’Ulss 3, che porterà alla stesura del nuovo Piano di Zona. All'appuntamento è intervenuto, in rappresentanza dell'Amministrazione comunale, l'assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini, oltre al direttore generale dell'Azienda Ulss 3 Serenissima, Giuseppe Dal Ben, e al direttore dei Servizi Socio-sanitari dell’Ulss 3, Gianfranco Pozzobon. A fare da moderatore è stato Giulio Antonini, docente all'Istituto universitario salesiano di Venezia.

Obiettivo del Piano di Zona è la regolamentazione delle politiche sociali dei settori disabilità, anziani, minori e famiglia, povertà, salute mentale e dipendenze, in modo che possano essere poi correttamente attuate grazie a tutti i soggetti che operano nei diversi ambiti.

"Oggi finalmente inizia un percorso - ha esordito Venturini - che, dopo un lungo periodo di proroghe, ci vedrà impegnati nei prossimi mesi per capire dove siamo arrivati e cosa bisogna fare per riprogrammare insieme i servizi socio-sanitari. Il Piano di Zona - ha sottolineato - non è il libro dei sogni, ma uno strumento concreto, che nasce dall'attenzione ai bisogni del territorio ma anche dalla consapevolezza delle risorse e delle energie che si possono mettere in campo. Tra i temi da trattare ci sono, ad esempio, le 'zone grigie' che restano fuori da quella linea di confine che il nostro assetto ha tracciato tra chi può usufruire dei servizi e chi non lo può fare e nelle quali molte persone restano senza risposte, ma anche il ruolo delle Ipab e delle fondazioni o la capacità di intercettare nuove forme di finanziamento, difficili da ottenere e da rendicontare ma preziose per poter offrire servizi sempre più efficaci ai cittadini". L'assessore ha quindi ribadito l'importanza della collaborazione tra le istituzioni e con il terzo settore: "La sfida - ha concluso - è quella di riscrivere gli strumenti che i servizi utilizzano e nello stesso tempo essere di stimolo per il legislatore regionale, per poter fare passi in avanti e dare risposte a chi oggi non le ha, senza la pretesa di essere salvifici".

Di occasione importante per fare il punto su uno strumento che ha bisogno di essere aggiornato e rivisto ha parlato Dal Ben: "A volte - ha evidenziato - tendiamo a vedere solo la piccola parte in cui operiamo e a pensare che sia più importante delle altre, ma per servire davvero la comunità, per rispondere ai suoi bisogni è opportuno che ci sia un filo conduttore. La parola chiave, soprattutto in un contesto ampio come il nostro, è dunque integrazione: tra pubblico e privato, tra professionsiti, tra enti, tra sociale e sanitario".

Nel corso della mattinata si sono succeduti gli interventi dei relatori, Maristella Zantedeschi del Centro Governance & Social Innovation - Fondazione Università Ca' Foscari, che ha parlato di "Tradizione e innovazione: scenari possibili per il welfare Veneto", Gianfranco Pozzobon, direttore dei Servizi socio-sanitari dell'Azienda ULSS 3 Serenissima che ha presentato "Il nuovo Piano di zona: significati e finalità della programmazione locale", e infine Maria Rosa Pavanello, sindaco di Mirano e già presidente di Anci Veneto, che si è concentrata sull'aspetto dell'inclusione sociale nel Piano di zona. I lavori sono poi proseguiti con una tavola rotonda dal titolo "Gli sguardi di chi abita il territorio come base per la programmazione del sistema di welfare locale", coordinata da Stefania Porchia del Centro Governance & Social Innovation. Le conclusioni, con le indicazioni delle prossime tappe per la stesura del Piano, sono state affidate a Gianfranco Pozzobon.

Venezia, 29 novembre 2019

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