Dall'anno prossimo massimo 30% di studenti stranieri nelle scuole: un protocollo tra Comune, Prefettura e Regione

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Dall'anno prossimo massimo 30% di studenti stranieri nelle scuole: un protocollo tra Comune, Prefettura e Regione

02/03/2018

La Giunta comunale ha approvato, su proposta dell'Assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini, e dell'Assessore alle Politiche, Paolo Romor, lo schema di protocollo con la Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Venezia, congiuntamente all'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto e alla Regione Veneto, per l'accoglienza e l'inclusione degli alunni/studenti di origine migratoria nelle istituzioni scolastiche della Città.

Nello specifico le azioni che il Protocollo prevede sono le seguenti:
    •    facilitare i processi di inclusione attraverso efficaci azioni di informazione, formazione e sensibilizzazione;
    •    ribadire il diritto all'inserimento immediato degli alunni neoarrivati, prevenendo il rischio di avvii ritardati della frequenza, attraverso prassi condivise tra le diverse Istituzioni scolastiche, finalizzate alla realizzazione di un'accoglienza diffusa e il più possibile equilibrata;
    •    sostenere l'apprendimento dell'italiano, in quanto lingua di scolarità;
    •    valorizzare la diversità linguistica e culturale;
    •    prevenire il fenomeno dell'elevata concentrazione in alcune scuole di alunni di origine migratoria;
    •    coinvolgere le famiglie nel progetto educativo per i loro figli.

Allo scopo di assicurare un equo accoglimento degli alunni, con particolare riguardo a quelli con ridotta conoscenza della lingua italiana, si indica l'obiettivo del 30% per ogni classe, previsto dalla circolare del Ministero della Pubblica Istruzione n. 2/2010, quale percentuale di alunni che potranno essere accettati al momento dell'iscrizione e quale percentuale da mantenere in corso d'anno, fatte salve le deroghe previste dalle norme vigenti. Nei primi due anni scolastici di applicazione del Protocollo, il predetto obiettivo  sarà elevato al 40 %, tenendo conto dei criteri di elasticità previsti dalla stessa Circolare. Inoltre, gli Enti sottoscrittori si impegnano a  promuovere e sostenere progetti integrativi dell'offerta formativa scolastica, soprattutto negli istituti dove si registra la maggior presenza di tale fenomeno, al fine di qualificare maggiormente gli istituti ed offrire un ventaglio più ampio di servizi e percorsi. Dopo l'approvazione della delibera da parte della Giunta comunale si potrà provvedere alla sottoscrizione del Protocollo che avverrà già nei prossimi giorni ed entrerà in vigore già per l'anno scolastico 2018/2019.

"Tra i primi in Italia abbiamo deciso di affrontare questo problema, ben sapendo che le questioni che si andranno ad affrontare non sono semplici né di immediata soluzione – commenta l'assessore Venturini . Lo scopo di questo lavoro di rete è prima di tutto quello di garantire ad ogni bambino, italiano o straniero, il diritto ad una piena ed efficace istruzione, assicurando i necessari percorsi di integrazione. Sono le stesse famiglie non italiane a ritenere inadatte all'integrazione le classi i cui bambini sono perlopiù di origine migratoria. Il lavoro fin qui svolto ha permesso ai 4 enti sottoscrittori di individuare i nodi del sistema e di iniziare a scioglierli, prevedendo azioni di miglioramento e investimento in servizi innovativi. L'attuazione di questo provvedimento, in particolare nei capi relativi alla percentuale massima di alunni non italofoni nelle classi, sarà per forza di cose graduale e sarà oggetto di sperimentazione e costante aggiornamento. Come Amministrazione comunale – conclude Venturini - abbiamo messo a disposizione l'intero apparato dei nostri servizi di mediazione e di animazione territoriale per aiutate l'Ufficio Scolastico e le scuole a condividere questo importante percorso con le famiglie. Ringrazio il Prefetto, il direttore dell'USR, l'assessore regionale Donazzan e i funzionari del Comune di Venezia per questa proficua collaborazione".

"Un positivo esempio di collaborazione tra enti – commenta l'Assessore Paolo Romor – che ha consentito di formulare questo protocollo: uno strumento, innovativo a livello nazionale, per tentare di governare al meglio, e non subire, l'evoluzione della composizione delle classi, favorendo, così, una equilibrata ed effettiva integrazione".

 

 

 

 

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