Inoltriamo il discorso tenuto oggi dalla presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano, nel corso della cerimonia per il centenario della “Beffa di Buccari”.
“Permettemi innanzitutto di porgere il saluto del Sindaco della Città di Venezia Luigi Brugnaro al quale si aggiunge il mio personale in qualità di Presidente del Consiglio Comunale.
Ringrazio le Associazioni che hanno reso possibile questa eminente commemorazione per il gradito invito e ringrazio tutti e tutte per l’attenzione che oggi dimostrate con la vostra presenza in occasione di questa importante celebrazione.
Oggi è occasione per la Città di Venezia di sottolineare il proprio eterno, intimo e riguardoso legame ed omaggio alla storia che la rese base di innumerevoli e gloriosi atti condotti nel primo conflitto mondiale.
In occasione dei cento anni dalla fine della Grande Guerra la chiamata alla memoria collettiva, alla condivisione umana, alla riflessione storica è ben presente nelle nostre pratiche.
Lo scopo principale infatti quello di perseguire il fondamentale obiettivo della tradizione e della conoscenza, soprattutto alle future generazioni, dell’atrocità dei conflitti.
Attraverso l’analisi e l’elaborazione di questi ultimi è infatti possibile giungere all’efficace trasmissione dell’immenso valore della pace.
La coscienza dell'esistenza di una collettività nazionale, di una patria e di un destino comune furono le basi che mossero i combattenti il cui umile e sincero eroismo assunse molte forme e sfociò nelle grandi prove della riscossa dopo Caporetto.
I fatti storici oggi commemorati narrano una tra le imprese più audaci del conflitto con una influenza morale incalcolabile che come effetto ebbe una iniezione di entusiasmo non soltanto sulle truppe combattenti sul Piave e sui vari fronti, ma anche su tutta la popolazione.
Sulla base di quest’ultimo assunto, è oggi a noi demandato il dovere di percorrere e continuare il percorso di quanti ci hanno preceduto e che spesso hanno sacrificato la propria vita ricercando e riversando i semi dei valori fondanti sui quali si regge la nostra società.
Azione, intraprendenza e audacia erano le formanti principali che caratterizzarono gli animi di tutti gli uomini impegnati nella missione che si avviò da Venezia nella notte del 10 febbraio 1918 ai quali oggi rendiamo onore e riconoscenza.
Tale azione riportò speranza e tale ottica storica deve coniugarsi con la prospettiva attuale.
Le capacità dell’intero Paese e di ogni singola comunità di intervenire e reagire alle sfide contemporanee a livello locale, nazionale ed internazionale costituisce oggi come allora momento di verità, misura di coesione e di riconoscimento di comune determinazione.
L’impegno nel costruendo futuro, deve essere fondato sulla fiducia e sulla speranza nello stesso, esso infatti costituisce il nucleo dell'essenziale attuale missione, che non trova confini, alla quale tutti e tutte siamo chiamati per costruire una società migliore, una prospettiva di pace e di sereno futuro.
La tutela di quanto consegnatoci dalle opere di chi ha preceduto necessita di quotidiani, particolari, profondi sforzi da parte delle Istituzioni ma anche da parte del singolo in ogni giorno della sua vita.
Ringrazio tutti e tutte per l'impegno profuso per l'organizzazione di questa celebrazione e delle iniziative collegate che rendono fiera la nostra Città e l'intera nazione.”