Comune di Venezia, Eni Syndial e Agenzia di sviluppo Venezia firmano l’intesa per la riqualificazione e il rilancio di Porto Marghera

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La firma del protocollo
 

Comune di Venezia, Eni Syndial e Agenzia di sviluppo Venezia firmano l’intesa per la riqualificazione e il rilancio di Porto Marghera

28/03/2019

Intesa per promuovere e sostenere i processi di riconversione industriale e di valorizzazione delle potenzialità e delle specificità di Porto Marghera, con il primario obiettivo di garantire il mantenimento della vocazione produttiva dell’area, la salvaguardia e la crescita dell’occupazione. È stata sottoscritto giovedì 28 marzo a Venezia un Protocollo di intesa tra il Comune di Venezia, Syndial (Eni) e Agenzia di Sviluppo Venezia che prevede la costituzione di un Tavolo di coordinamento congiunto per accelerare il processo di riqualificazione e recupero ambientale di Porto Marghera.

I termini dell'accordo

L’accordo, che ha durata biennale ed è prorogabile, è stato firmato da Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e della Città metropolitana, da Vincenzo Maria Larocca, amministratore delegato di Syndial, e da Beniamino Piro, presidente dell’Agenzia di Sviluppo Venezia e si pone l’obiettivo di accelerare il processo di riqualificazione, anche ambientale, di Porto Marghera, di sostenerne la riconversione industriale ed il rilancio economico promuovendo lo sviluppo di nuove imprese o l’espansione delle esistenti e di intraprendere iniziative di semplificazione dei procedimenti amministrativi, anche nell’ambito delle attività previste dall’Accordo di programma per l’attuazione del PRRI (Progetto di riconversione e riqualificazione industriale) per l’area di crisi industriale complessa di Porto Marghera firmato lo scorso 23 ottobre.

Le aree interessate

"Risposta concreta a una delle questioni che frenano lo sviluppo di Porto Marghera"

"Il Protocollo di intesa con Syndial e l’Agenzia di Sviluppo – ha commentato il sindaco Brugnaro – rappresenta una risposta concreta ad una delle questioni che da troppo tempo frenano e condizionano lo sviluppo di Porto Marghera: la carenza di aree industriali di immediata disponibilità realizzativa. Dobbiamo ricostruire posti di lavoro e continuare lo sviluppo di Porto Marghera, un’area che sta tornando ad essere un punto di riferimento per l’industria e l’innovazione, in Italia e nel mondo intero”.

Syndial venderà le sue aree

Al fine di perseguire tali obiettivi Syndial, società ambientale di Eni, metterà a disposizione i terreni, i fabbricati e gli impianti industriali non più operativi di cui è proprietaria e che sono stati oggetto di progetti ambientali di bonifica, oggi in parte conclusi e già provvisti di certificazione di avvenuta bonifica. Il Protocollo impegna la società di Eni a proseguire gli interventi di bonifica e ripristino ambientale delle aree affinché siano messe a disposizione di progetti compatibili con lo sviluppo di attività sostenibili dal punto di vista ambientale e coerenti con l’esigenza rilanciare l’occupazione.

Posti di lavoro e sostenibilità ambientale

Il Comune di Venezia, Syndial e l’Agenzia di Sviluppo Venezia, con la finalità di accelerare la riconversione industriale e lo sviluppo economico di Porto Marghera, metteranno in campo azioni per incentivare l'interesse da parte di operatori economici ad acquisire le aree per la realizzazione di insediamenti produttivi, anche mediante avviso pubblico, che darà priorità alle proposte che abbiano un maggior impatto sulle dinamiche socio-economiche e occupazionali, siano coerenti con lo scenario di sviluppo di Porto Marghera quale area industriale, siano maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale, abbiano un significativo grado di innovazione tecnologica e rispondano ai requisiti di ammissibilità alle agevolazioni previste dal Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale di Venezia approvato con l’Accordo di Programma del 23 ottobre 2018.

L'area "Malcontenta"

Inoltre, Syndial e Comune di Venezia si impegnano a perfezionare la necessaria istruttoria economico-amministrativa entro tre mesi perché vengano rese disponibili all'utilizzo pubblico e alla fruizione sociale sia la cosiddetta “Area Malcontenta”, costituita da due sub aree “Malcontenta A” e “Malcontenta C”, sia lo storico “Capannone Assemblee Sindacali”.

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