L’assessore comunale all’Ambiente, Massimiliano De Martin, è intervenuto questa mattina all’incontro del Progetto One Health Citizen Science “Valutazione della esposizione e della salute secondo l’approccio integrato One Health con il coinvolgimento delle comunità residenti in aree a forte pressione ambientale in Italia. Validazione pubblica del protocollo di biomonitoraggio”, che si è tenuto all’auditorium “Cesare De Michelis” dell’M9 di Mestre. Dopo i saluti istituzionali è stato presentato il Progetto One Health Citizen Science, con il caso studio di Porto Marghera e il protocollo di studio di biomonitoraggio sulla popolazione infantile e adulta da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.
“E’ fondamentale comprendere che la qualità della vita non è legata solo al fatto di poter andare al parco o in bicicletta – ha precisato l’assessore De Martin – ma anche a un benessere lavorativo e domestico, per garantire la salute delle persone. Le Amministrazioni devono perciò prestare massima attenzione a questi aspetti e intervenire sul tessuto edilizio, soprattutto rispetto agli impianti, sulle emissioni in atmosfera, sulla realizzazione di spazi verdi quali polmoni per le città, sulla qualità dei fiumi e dell’acqua della Laguna, grazie agli interventi in collaborazione con il Consorzio di bonifica e Veritas. Fondamentali anche gli investimenti che riguardano le piste ciclabili e la transizione energetica, attraverso l’utilizzo dei mezzi pubblici elettrici e ad idrogeno. Oggi viene affrontato un tema fondamentale, anche per consentire alla politica come intervenire, dando soluzioni e progetti concreti”.
Finanziato con i fondi del Pnrr tramite la linea di intervento 1.4 “Promozione e finanziamento di ricerca applicata con approcci multidisciplinari in specifiche aree di intervento salute - ambiente - biodiversità - clima”, il progetto ha come obiettivo generale quello di fornire un modello di intervento integrato per Snps (Sistema nazionale di prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici) e Snpa (Sistema nazionale di prevenzione ambiente), per caratterizzare lo stato della qualità ambientale, valutare l’esposizione della popolazione agli inquinanti specifici, l’associazione tra fattori di rischio ambientali ed esiti sanitari, misurare gli impatti associati alla contaminazione e agli scenari di bonifica, prevedendo l'attivazione di percorsi partecipativi in ogni fase del processo e strategie di comunicazione del rischio.
La Regione Veneto in questo caso svolge attività di coordinamento per il raggiungimento degli obiettivi in capo ai partner coinvolti a livello nazionale e di supporto al disegno dello studio di biomonitoraggio dell’area Sin (Siti di interesse nazionale) di Porto Marghera, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, Ulss 3 e 4, Arpav, Università degli Studi di Padova e Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, con la collaborazione di alcuni cittadini referenti dei Comitati.
Fra gli output progettuali, è presente la stesura del protocollo di biomonitoraggio per la definizione degli impatti integrati ambiente-salute con il coinvolgimento dei cittadini e delle amministrazioni locali. Per quanto riguarda il Sin di Porto Marghera il protocollo è già stato sottoposto al comitato etico competente. Tale progetto confluisce nel più ampio progetto del Pnc, linea di intervento 1.2 “Valutazione dell’esposizione della popolazione agli inquinanti organici persistenti, metalli e Pfas ed effetti sanitari", con particolare riferimento alle popolazioni più suscettibili chiamato “In Sinergia”, che ha come oggetto di studio 13 Sin, tra i quali Porto Marghera.