Un programma ricco e articolato per valorizzare l'arte, favorire lo sviluppo dei giovani artisti, creare occasioni espositive che arricchiscano il panorama culturale della città di Venezia: è stato presentato questa mattina alla Galleria di Piazza San Marco della Fondazione Bevilacqua La Masa il calendario delle attività per l'anno in corso, alla presenza della presidente della Commissione consiliare Cultura, Giorgia Pea, del presidente dell'Istituzione Bruno Bernardi, del consigliere Roberto Zamberlan e dei curatori delle mostre in programma.
“Abbiamo voluto riaprire la Bevilacqua a tante memorie cittadine anche recenti - ha sottolineato Bruno Bernardi. Cominciando dalle mostre di Giovanni Granzotto, Amedeo Renzini, Giuseppe Gambino abbiamo dato spazio spazio ad autori che sono forse l'espressione dell'ultima stagione intensamente produttiva veneziana, quella tra la fine degli anni '50 e '60. Abbiamo poi continuato il tema delle collaborazioni internazionali - e ospiteremo alla Giudecca il padiglione della Biennale Finlandese – e mantenuto i contatti con le imprese. Ma il nostro obiettivo - ha rimarcato il presidente della Bevilacqua - è di lavorare per mettere in contatto i nostri giovani con i galleristi perché riteniamo che uno dei contributi importanti che questo soggiorno di un anno in Bevilacqua possa offrire sia quello di testare la propria vitalità artistica, ma anche di ricevere un'esposizione adeguata”.
Bernardi ha inoltre evidenziato come la Fondazione abbia riportato da 12 a 14 il numero degli atelier a disposizione dei giovani artisti che quest'anno sono 7 uomini e 7 donne, facendo in modo che gli studi fossero agibili e attrezzati predisponendo anche un regolamento interno.
“Immagino – ha commentato la presidente Pea - che Felicita Bevilacqua La Masa sarebbe felice di quello che si sta facendo nella Fondazione, promuovendo il genio creativo di questi giovani artisti che meritano di essere favoriti, incoraggiati e di essere introdotti in una realtà che non è sempre facile. Proprio come evidenziano le linee di mandato dell'Amministrazione si punta alla valorizzazione dell'arte e della produzione culturale della città, cercando quanto più possibile di coinvolgere le nuove generazioni. Vivere la città di Venezia non è semplice, è un'esperienza che rimane nell'anima ed bello che la città si apra ai giovani artisti”.
Rispetto al programma la presidente Pea ha posto l'accento su due aspetti in particolare: l'attenzione paritetica al genere femminile e a quello maschile “perché la presenza delle donne, come artiste, nell'arte ha sempre vita difficile” e l'avvicinamento alle nuove generazioni e alla loro formazione con il coinvolgimento di famiglie, di scuole e insegnanti nell'appuntamento in programma a Palazzetto Tito dal 28 aprile al 12 maggio, realizzato in collaborazione con BarchettaBlu nell'ambito del Festival della lettura.
Intanto per celebrare i 120 anni della Fondazione, fino al 29 aprile, nella Galleria di Piazza San Marco resterà esposta la mostra "Atelier Venezia", sugli artisti che hanno occupato gli studi dal 1901 al 1965, con opere di Emilio Vedova, Tancredi Parmeggiani e Davide Orler. Dal 20 maggio all'8 luglio sarà invece la volta di “La Passione e la visione”, un confronto fra Venezia e Firenze a partire dalle due figure Riccardo Selvatico e Giovanni Battista Giorgini che idearono la Biennale nel 1895 e “La Moda Italiana” nel 1951. A seguire, dal 14 luglio al 16 settembre, verrà realizzata una grande mostra con 150 opere che presentano gli “Spazialisti a Venezia: Fontana, Guidi, Deluigi, Bacci. A Mario Arlati sarà invece dedicata l'esposizione autunnale della Bevilacqua La Masa dal titolo “Muri e stracci: la materia diventa arte”. Infine, a cavallo tra 2018 e 2019, verrà inaugurata la mostra “Fotografia e progettualità artistica”.