Per la prima volta dopo oltre 20 anni, il Comune di Venezia è uscito dal deficit di cassa con un attivo di conto corrente, a fine giornata del 3 gennaio 2018, di 14 milioni di euro. Torna il segno positivo in banca, con l'effetto conseguente di ridurre, in prospettiva, anche gli oneri finanziari in una prospettiva di rialzo dei tassi d'interesse.
In pratica, non solo il Comune non attinge ai fondi di anticipazione onerosa messi a disposizione dalla banca tesoriere, ma sono stati ricostituiti interamente i “vincoli” rispetto ai fondi depositati presso il tesoriere stesso - da cui il Comune può attingere gratuitamente perché sono soldi propri - e viene, inoltre, registrato un attivo di conto corrente. Si tratta di un risultato storico che conferma i progressi nei principali fondamentali di bilancio che si riflettono anche in un miglioramento della cassa.
"E' un risultato importantissimo raggiunto con 4 anni di anticipo rispetto ad un programma di miglioramento che avevamo sottoposto alla Corte dei Conti” - ha evidenziato l'assessore al Bilancio Michele Zuin. “Con rammarico il ritardo da parte dello Stato nel trasferirci i soldi incassati per conto del Comune a titolo di IMU e Tasi non ci ha portato a raggiungere tale risultato al 31 dicembre 2017 ma al 2 gennaio 2018, perché solo martedì scorso ci sono state riversate somme importanti”.
"In ogni caso - ha proseguito l'assessore - l'uscita dal deficit di cassa è un risultato di portata storica, cosa mai avvenuta da oltre 20 anni. Questo è un sintomo importante dei miglioramenti costanti nella situazione di bilancio: infatti, se ci sono problemi di bilancio, ci sono ripercussioni immediate sulla liquidità, ma è vero anche il contrario e questo sta succedendo a Venezia: il risanamento in corso riduce i suoi effetti migliorando la liquidità. Altro fattore decisivo è stato il rapporto di dare/avere sulla liquidità con le società partecipate ed il lavoro svolto con le stesse per migliorare i tempi di riversamento delle entrate che spettano al Comune. Un altro segnale tangibile del miglioramento dei conti del Comune, che hanno visto scendere anche l’indebitamento consolidato a medio lungo termine dai quasi 800 milioni del 2014 ai 760 del 2016, con prospettiva di miglioramento anche per il 2017. Va riconosciuta l’azione di stimolo effettuata, sulla base dei rendiconti 2011, 2013 e 2014, dalla Corte dei Conti, con la quale, assieme al Segretario Generale e ai tecnici comunali, ho avuto modo di confrontarmi periodicamente".
“Quando mi sono insediato, a luglio 2015 – ha ricordato soddisfatto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – avevamo a disposizione 'in cassa' solo 1 milione di euro di liquidità con affidamenti di 139 milioni su 140 complessivi. C’è stato davvero il rischio di non riuscire a pagare gli stipendi di lì a pochi giorni e portare il comune in default. La città si sarebbe bloccata. Da subito, invece, abbiamo avviato una serie di processi volti a ripristinare una situazione di 'normalità' sul fronte della liquidità. Sono sincero: i risultati raggiunti vanno al di là di ogni più rosea previsione. L’ho sempre detto e continuo ad affermarlo: il risanamento del bilancio è il vero punto di snodo per il rilancio di questa città. E vuole essere, con la massima modestia, un esempio per il Paese".
“È stato fatto un lavoro enorme” - ha proseguito il sindaco - da parte di molti uffici, ma soprattutto da parte dell’ufficio Ragioneria, che, su mia indicazione, con la collaborazione del Collegio dei Revisori dei Conti, si è messo a lavorare a testa bassa per ottenere questo risultato. Ora cercheremo di far sì che tali miglioramenti possano consolidarsi, per una uscita a regime dai problemi di liquidità. Un grazie davvero a tutti quanti hanno operato e stanno continuando ad operare per dare stabilità finanziaria ed economica al Comune e ai suoi cittadini. Senza i conti in ordine non possiamo andare da nessuna parte. Abbiamo agito proprio come farebbe un buon padre di famiglia".
Venezia, 6 gennaio 2018