"Crescere l@ gener@zione digitale": presentati a Ca' Farsetti gli incontri "Cyberbullismo: la voce dei ragazzi" e "Mettiamoci la facci@"

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La conferenza stampa
 

"Crescere l@ gener@zione digitale": presentati a Ca' Farsetti gli incontri "Cyberbullismo: la voce dei ragazzi" e "Mettiamoci la facci@"

14/01/2019

Incontri, dibattiti e corsi. Si avvia alla conclusione la seconda edizione della rassegna "Crescere l@ gener@zione digitale - Adulti e ragazzi a confronto", organizzata dal Servizio di Progettazione educativa del Comune di Venezia. Nel corso del 2018 sono state coinvolte centinaia di giovani e genitori per sensibilizzare al corretto uso delle nuove tecnologie. L'evento conclusivo dell'iniziativa è stato presentato questa mattina con una conferenza stampa a Ca' Farsetti cui hanno partecipato, tra gli altri, l'assessore alle Politiche educative Paolo Romor, la responsabile del Servizio Politiche educative del Comune di Venezia, Daniela Galvani, e la dirigente del Compartimento della Polizia postale e delle Comunicazioni del Veneto Alessandra Belardini.

Appuntamento al Palaplip

Mercoledì 16 gennaio, infatti, al Palaplip di via San Donà a Mestre, sono in programma due incontri cui parteciperanno circa duecento studenti delle scuole di primo e secondo grado del territorio comunale dal titolo "Cyberbullismo: la voce dei ragazzi" e "Mettiamoci la facci@". In entrambi i casi si concentrerà l'attenzione soprattutto sulle insidie che si annidano nel Web che spesso poi hanno conseguenze anche nel mondo reale sfociando in reati perseguibili penalmente. Il primo evento sarà moderato da Alessandra Rossi, dottoressa di ricerca in Filosofia dell'Università Ca' Foscari di Venezia, mentre il secondo vedrà dialogare con gli studenti proprio la dirigente della Polizia postale Alessandra Belardini. Quest'ultima nel pomeriggio, nell'aula magna della scuola primaria "Cesco Baseggio" di via Triesteo a Marghera, incontrerà alle ore 17.30 genitori e insegnanti per discutere del tema "Informarsi per informare". L'appuntamento è gratuito.

"Centinaia di studenti coinvolti"

"Gli incontri passati si sono sviluppati in un'ottica di dialogo tra genitori e figli e hanno affrontato da più punti di vista i temi delle nuove tecnologie, del Web e di Internet - ha dichiarato l'assessore alle Politiche educative Romor - Sono realtà che costuiscono strumenti importantissimi ma che, e questa è l'altra faccia della medaglia, si possono rivelare un territorio molto pericoloso. Sono chiari a tutti quali siano i rischi che possono coinvolgere i giovani in Rete, ma ci sono anche opportunità imprescindibili per la loro crescita. Diventa quindi fondamentale - ha continuato l'assessore - informare e sensibilizzare a un corretto uso dei nuovi media. Per questo motivo l'evento conclusivo di 'Crescere l@ gener@zione digitale' coinvolgerà al Palaplip centinaia di studenti sui temi del bullismo e del cyberbullismo, grazie alla fondamentale collaborazione della Polizia postale. Questi temi possono incidere in profondità sulla vita di un adolescente, perché possono trasformare una forma di socializzazione in un'esperienza assolutamente negativa, fino a diventare un incubo. E' fondamentale - ha concluso Romor - che le istituzioni, collaborando come in questo caso, affermino che certe pratiche costituiscono atti gravi da condannare senza se e senza ma, e che chi magari ne è vittima sappia che, se chiederà aiuto, troverà personale preparato".

L'impegno del Servizio Progettazione educativa del Comune

Il progetto "Crescere l@ gener@zione digitale" è stato sviluppato dal Servizio Progettazione educativa del Comune di Venezia: "Nella sua seconda edizione abbiamo moltiplicato gli sforzi operando nelle scuole e nelle classi - ha dichiarato Daniela Galvani, responsabile del Servizio - Stiamo lavorando sull'identità virtuale e sul cyberbullismo con laboratori che stanno coinvolgendo 450 ragazzi, senza dimenticare il mondo degli adulti. Sono stati infatti 200 i genitori o i professori che abbiamo coinvolto. L'incontro di mercoledì sarà molto importante perché, tra i 200 ragazzi delle medie e delle superiori, ci saranno anche 147 rappresentanti di classe. Loro avranno il ruolo di 'peer educator', facendo da tramite con i compagni di classe nell'informazione e nella lotta al cyberbullismo. Il nostro obiettivo è spiegare ai ragazzi quale sia il corretto uso del Web, indicando loro le possibili conseguenze negative di un'eccessiva esposizione delle proprie identità virtuali. Internet non è più una moda, ma è un 'modo': gli adolescenti considerano infatti i social network come uno stile di vita. Per l'organizzazione dell'incontro di mercoledì - ha concluso - è doveroso ringraziare l'Ufficio scolastico regionale e quello provinciale".  

"I social amplificano un'eventuale offesa"

"Quando parliamo di bullismo e cyberbullismo - ha sottolineato la dirigente del Compartimento della Polizia postale e delle Comunicazioni del Veneto, Alessandra Belardini - parliamo di fenomeni che riguardano l'offesa, la diffamazione, l'oltraggio o anche lesioni personali con vittima e carnefice che sono minori d'età. Questo è un elemento importantissimo, perché al compimento del diciottesimo compleanno le fattispecie giuridiche cambiano. E' importante spiegare ai giovani inoltre che la Rete e il mondo reale costituiscono due realtà distinte - ha continuato - e che i social velocizzano e amplificano un'eventuale offesa, rendendo il danno potenzialmente insopportabile. L'offesa detta 'de visu' non potrà mai deflagrare quanto un video pubblicato su un profilo, anche perché la rimozione dei contenuti non c'è mai al cento per cento. Questi temi li spiegheremo bene agli studenti, cercando di far capire loro che l'anonimato non esiste, nonostante ci si illuda che sia così, e che il 'condividere tutto' non è un bene. Esistono momenti di intimità che anche nel Web devono essere rispettati. Nel 99% dei casi - ha concluso - gli adolescenti che commettono reati per mezzo della Rete non sono consapevoli di farlo, provando sconcerto e sconforto nel momento in cui noi interveniamo con un'azione repressiva. Quest'ultima costituisce solo l'ultimo step di un lavoro di informazione e sensibilizzazione che deve partire dalle istituzioni, capaci di unire le forze per un fine comune".

Venezia, 14 gennaio 2019

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