L'assessore comunale alla Coesione sociale ha partecipato questo pomeriggio a Venezia, in Sala San Leonardo, alla cerimonia di consegna delle 66 borse di studio messe a disposizione di studenti delle scuole medie e superiori dall'Istituzione veneziana Servizi sociali alla persona. All'evento erano presenti anche il presidente dell'Ente, Luca Segalin, il vicepresidente Valter Rosato, il
segretario direttore Gian Luigi Penzo e la consigliere del Cda Sandra Licciardi, oltre che il presidente dell'Ire (Istituzioni di ricovero e di educazione) Luigi Polesel.
"Questa giornata è la dimostrazione concreta di un'attenzione importante nel futuro - ha dichiarato l'assessore - Investire risorse per la formazione dei giovani, come fa con impegno questo Ente, vuol dire credere in loro. Ma io - ha continuato rivolgendosi ai giovani in sala - voglio porre l'accento non solo sull'impegno e i sacrifici che avete messo per raggiungere questi obiettivi, ma anche sulle molteplici attività dell'Istituzione Veneziana nel territorio. La fondazione è un Ipab, realtà nate nei secoli con l'obiettivo di occuparsi del territorio prendendosi cura degli anziani, dei giovani e degli studenti meritevoli. Dopo le difficoltà del passato abbiamo voluto lavorare di squadra, mettendo a sistema le diverse Ipab razionalizzando e spendendo meglio le risorse a disposizione. Oggi Comune, Istituzione Veneziana e Ive si muovono tutte nella stessa direzione. Perché l'impegno più importante di un politico - ha concluso l'assessore - deve essere quello di ridurre il debito che grava sulle nuove generazioni senza tagliare i servizi. A Venezia all'inizio della nostra Amministrazione abbiamo trovato un disavanzo di 800 milioni di euro, ora ridotto a 750. Chiediamo a voi giovani di seguirci in questo percorso, continuando a dimostrarvi cittadini protagonisti e studenti meritevoli. Con l'auspicio che diventiate adulti consapevoli in grado di adoperarsi per ottenere i diritti che vi spettano".
Le borse di studio, intitolate alla "Fondazione Antonio Canova", sono rivolte a giovani del territorio metropolitano veneziano appartenenti a famiglie in condizioni economiche disagiate e avviati con profitto nel loro corso di studi. La fondazione, infatti, trae origine dalle disposizioni testamentarie del benefattore Antonio Canova, il quale dispose che i proventi derivanti dagli affitti e locazioni del patrimonio immobiliare dell'Istituzione Veneziana (servizi sociali alla persona) fossero destinati a borse di studio annuali per aiutare studenti veneziani (del capoluogo o di tutto il territorio metropolitano) meritevoli.