Il sindaco Brugnaro alla cerimonia di consegna dei diplomi di laurea di Ca' Foscari a San Marco: "Siate curiosi, originali ma soprattutto coraggiosi"

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L'intervento del sindaco Brugnaro
 

Il sindaco Brugnaro alla cerimonia di consegna dei diplomi di laurea di Ca' Foscari a San Marco: "Siate curiosi, originali ma soprattutto coraggiosi"

18/07/2019

"Ciò che spero vi arrivi dalle mie parole è un invito a essere meticolosi, umili, curiosi, originali ma soprattutto coraggiosi". Con queste parole il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, si è rivolto ai 1.121 neo dottori di Ca' Foscari che questo pomeriggio hanno partecipato alla cerimonia di laurea in piazza San Marco. Il primo cittadino ha preso la parola dopo i saluti inaugurali del rettore Michele Bugliesi: "Siate abili nel costruirvi un obiettivo, perché così saprete dove vorrete arrivare - ha continuato Brugnaro - Magari avere un obiettivo a lungo termine vi farà passare per visionari o addirittura folli, ma credetemi il tempo vi darà ragione".

L'intervento del primo cittadino ha concentrato l'attenzione sull'energia e le potenzialità dei giovani, senza limitarsi a fornire una sorta "di vademecum su come affrontare la vita o, peggio ancora, una lunga sequela di consigli, ovviamente non richiesti, dei quali non saprete che farvene". Il sindaco ha voluto invece spronare gli studenti che hanno affollato la piazza a non lasciarsi attrarre dal mito della "passività", rivelandosi invece "eroi attivi" della propria vita, impegnandosi per emergere dalla mediocrità "senza perdere un solo minuto a vivere il sogno di qualcun altro".

L'invito è stato quello di credere nelle proprie capacità, percorrendo la propria strada fino in fondo, senza paura. Rialzandosi di fronte alle inevitabili cadute della vita, specie nel caso in cui si tenti di realizzare "qualcosa di unico, di innovativo, di mai tentato prima". Di fronte alle difficoltà Brugnaro ha consigliato di essere "liberi, portatori di vita, di valori, di innovazione" rendendosi protagonisti "di una pacifica 'ribellione' verso chi vorrebbe tarpare le ali al vostro entusiasmo e alla vostra bravura".

L'intervento del sindaco, che ha parlato anche della necessità di salvaguardia ambientale e della volontà di candidare Venezia come luogo di studio permanente sull'acqua e sugli effetti del cambiamento climatico, passando così "dalla protesta all'impegno", ha preceduto quello dell'ospite ufficiale della cerimonia, il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco. Dopodiché è stato consegnato il premio Bruna Grandese Carlotti e hanno salutato la platea il miglior studente italiano e straniero della sessione. Al termine la consegna dei diplomi di laurea triennale dei Corsi di Venezia e Treviso e la proclamazione, con l'immancabile lancio dei tocchi al cielo.

INTERVENTO INTEGRALE DEL SINDACO LUIGI BRUGNARO PER LA CERIMONIA DELLE LAUREE

Care ragazze e cari ragazzi, congratulazioni!
Complimenti perché questo momento rimarrà indelebile nella memoria dei vostri giorni. Qui, in quella che orgogliosamente possiamo definire la Piazza più bella del mondo, oggi è il momento della gioia. Un’occasione da dedicare ai festeggiamenti per il vostro instancabile impegno che vi ha condotto ad essere qui, fieri ed orgogliosi, accompagnati da chi più vi vuole bene e vi ha sostenuto in questo percorso.

Ci sono i vostri genitori che vi hanno cresciuto, insegnato a muovere i primi passi in questo mondo, incoraggiato a superare le difficoltà e asciugato le lacrime facendovi sentire la loro presenza e il loro supporto, che condividono con voi la gioia di riconoscervi uomini e donne cresciuti e consapevoli che da domani inizia un nuovo capitolo della vostra vita.
Ci sono i vostri amici, compagni con cui avete condiviso le tante ore di studio, le notti insonni, le preoccupazioni per ogni singolo esame e la felicità dell’averlo superato.
Ci sono i vostri professori che oggi, attraverso il vostro successo, vedono il risultato del loro insegnamento.

Poi, negli anni, si è andata affermando una tradizione secondo la quale, qualcuno, meglio se con più di qualche primavera alle spalle, venisse chiamato a salire sul palco per tenere un discorso nel quale dare consigli a tanti giovani brillanti e pieni di energie che hanno davanti a loro gli anni migliori. Ecco quest’anno sarò io a mantenere viva questa tradizione. Il mio discorso però non sarà un vademecum su come affrontare la vita o, peggio ancora, una lunga sequela di consigli, ovviamente non richiesti, dei quali non sapete più che farvene. No! Non sarei io se vi suggerissi regole ferree all’interno delle quali muovervi per costruire il vostro futuro. Quelle regole non esistono e l’ho imparato sulla mia pelle prima come imprenditore e ora come Sindaco.

Quello che spero vi arrivi dalle mie parole è un invito a essere meticolosi, umili, curiosi, originali ma soprattutto coraggiosi.
Cercate di non pianificare con ossessione i dettagli della vostra vita, perché potreste restare delusi nel vedere che gli imprevisti della quotidianità fanno virare velocemente le cose. Siate invece abili nel costruirvi un obiettivo perché così saprete dove vorrete arrivare. Magari avere una obiettivo a lungo termine vi farà passare per visionari o addirittura folli, ma credetemi il tempo vi darà ragione. Ci sarà sempre qualcuno che vorrà rallentarvi per invidia o semplicemente perché non riuscirà a stare al vostro passo. Non fermatevi. Allontanate da voi la routine e la mediocrità di chi ragiona sul “qui ed ora” e magari preferisce vivere secondo i canoni di una “decrescita felice” al posto che rimboccarsi le maniche e contribuire a rilanciare un sistema che punti a migliorare le sorti della vostra vita. Toglietevi dalla spirale della passività che tanti ha affascinato e ingannato. Siate tutti eroi attivi della vostra vita e, anche se il mondo che si apre sembra disseminato di ostacoli , di impegni, di obblighi, usate il vostro intelletto e il vostro cuore per allontanare il pessimismo e l’influenza negativa dei tanti rancorosi che ci circondano.

Guardate a voi stessi, credete alle vostre capacità, e non perdete un solo minuto a vivere il sogno di qualcun altro ma trovate la vostra strada e percorretela senza paura di inciampare perché, oggi, state dimostrando a voi stessi e a tutti noi di avere le carte in regola per diventare uomini e donne in grado di rende la nostra Città, il nostro Paese e il mondo intero un luogo migliore dove trascorrere la vita.

Premete l’acceleratore della passione, dell’immaginazione, della creatività. Siate coraggiosi e non permettete ad altri di decidere chi dovete essere. Prendete l’iniziativa, lanciate il cuore oltre l’ostacolo. Non abbiate paura di sbagliare, perché nessuna vita è priva di errori. É normale cadere quando hai coraggio nell’affrontare le sfide e quando spingi te stesso a superare i tuoi limiti. Mettetelo in conto, ma gli errori sono l’esperienza che vi permette di capire chi siete veramente. Mettete i vostri fallimenti nel curriculum.

Nella mia vita da imprenditore ho fatto, per decenni, selezione di personale e chi mi raccontava i propri fallimenti dimostrava di avere sempre una marcia in più perché, dopo essere caduto, aveva trovato la volontà di rialzarsi diventando più forte e determinato. Un’esperienza che sicuramente, almeno una volta, avrete provato quando un esame non fosse andato come vi aspettavate: si ricominciava da capo, con più disciplina e voglia di dimostrare a voi stessi che quell’ostacolo non era insormontabile. E con quanto entusiasmo poi avrete festeggiato il risultato positivo.Come nello sport: può accadere di perdere una partita o di essere sconfitti da un avversario più forte. Questo però deve essere occasione di maggior impegno e alla fine, se ci si crede veramente, si può arrivare a vincere anche lo Scudetto, magari anche due volte in tre anni!

Cadete, rialzatevi. Rischiate. Questa è la linfa vitale del vostro essere giovani.

Lo sapete che Thomas Edison fallì ben 2000 volte prima di riuscire ad ideare la lampadina e che, durante una conferenza stampa alla domanda di un giornalista che gli chiese: “Dica, Mr. Edison, come si è sentito a fallire duemila volte nel fare una lampadina?” lui rispose: “Io non ho fallito duemila volte nel fare una lampadina; semplicemente ho trovato 1999 modi su come non va fatta una lampadina. Non mi sono scoraggiato perché ogni tentativo sbagliato è un altro passo avanti”.
Questo è l’atteggiamento vincente. Qualsiasi esperienza è utile nella vita se non la si considera un mero fallimento. Anzi, i fallimenti sono necessari se vuoi avere successo. Tutti gli imprenditori di successo hanno sbagliato più volte. Ciò è normale perché chi tenta di realizzare qualcosa di unico, di innovativo, di mai tentato prima, sta percorrendo una strada nuova e inesplorata: è impossibile conoscere a priori il percorso esatto che porta alla meta. Gli errori sono inevitabili e necessari.
Quale epilogo avrebbe avuto la storia di Edison, se non avesse dimostrato un simile livello di caparbia, testardaggine ed ingegno?
Siate inventori del nostro tempo, siate incorreggibili ottimisti, siate resilienti. Quando davanti a voi incontrerete una sfida, ricordatevi che ancorata nel profondo della vostra anima c’è la capacità di imparare, di crescere e di saper risolvere i problemi.

Avete studiato e siete cresciuti in una Città, qual è Venezia, che ha fatto della resilienza uno dei suoi punti di forza e, giorno dopo giorno, ne è esempio tangibile per voi, per il mondo intero ma soprattutto per chi, come me, ha la fortuna di amministrarla. È frutto di un perfetto equilibrio tra la sua fragilità e l’incredibile forza di superare il corso dei secoli. Sento tutta la responsabilità di tutelarne il decoro e di preservarla per consegnarla a voi, ai vostri figli e alle future generazioni più bella di come l’avessi trovata. Per questo, vi invito e vi prego oggi, di festeggiare e di rendere memorabile questa giornata ma di farlo nel rispetto della Città e dei suoi abitanti.

Cari ragazzi, oggi vi è stata conferita la laurea perché siate protagonisti nel mondo e non pavidi gregari in cerca delle soluzioni più comode. Mai come ora il nostro Paese sente il bisogno di un coro di giovani che rifiutino le iniquità del passato e il pressapochismo della contemporaneità. La mia generazione troppe volte ha preferito girarsi dall’altra parte rispetto ai problemi che avevano bisogno di trovare una rapida soluzione. Così è accaduto in tema ambientale, così è accaduto in ambito lavorativo e così rischiamo accada nelle Istituzioni vittime di una generale e diffusa disaffezione.

Per decenni la Terra è stata sfruttata senza che nessuno si rendesse effettivamente conto che così facendo stavamo mettendo a repentaglio la nostra stessa esistenza. È servito che una ragazzina di 16 anni, a nome di un’intera nuova generazione, puntasse i piedi per difendere il proprio futuro. Ma questo non basta, oggi la scienza ci sta mettendo a disposizione gli strumenti per salvaguardare la Terra. Dobbiamo passare dalla protesta all'impegno concreto. E se qualcuno si ostina a non voler capire la deriva verso la quale stiamo andando allora iniziamo noi a cambiare le cose. Io sono pronto. Venezia è pronta. Ed è per questo che voglio candidare la Città a diventare il luogo di studio permanente sull'acqua e sugli effetti del cambiamento climatico.

Oggi voi siete i veri pionieri. Figli di un tempo che vi offre i più ricchi strumenti per vivere la vostra vita ma che vi ha lasciato in eredità il più pesante debito pubblico e una valanga di problemi da risolvere.

Vi faccio solo un esempio: quando ho assunto le redini del Comune di Venezia ho trovato un debito consolidato di 800milioni di euro. La città era a rischio fallimento. Non mi sono arreso perché non potevo concepire che una città con la storia di Venezia potesse finire così miseramente.
Oggi questo capitolo ha preso una piega diversa. Molto resta ancora da fare ma quegli 800 milioni sono diventati 740 milioni in appena quattro anni. Come abbiamo fatto? Con la volontà di efficientare la macchina amministrativa e di interrompere gli sprechi del passato.

Ora abbiamo bisogno di voi. Venezia ha bisogno che i giovani laureati restino in città, qui si stabiliscano e costruiscano la loro famiglia. Il mio impegno quotidiano va anche in questa direzione: creare occasioni di lavoro, fare in modo che nuovi investitori guardino con interesse a Porto Marghera e alle tante aree che negli anni si sono rese disponibili.  Lì, la storia ha visto sorgere il più grande polo industriale d'Europa che, negli anni del boom economico, era riuscito a dare lavoro a circa 30mila addetti. Lì si scoprì quel polipropilene che consentì a Natta di vincere il premio Nobel per la chimica. Poi negli anni, la poca attenzione nel rispetto dell'ambiente e della sicurezza dei lavoratori tipica di quegli anni, ci hanno portato alla situazione attuale. Dobbiamo bonificare, risanare e rilanciare le attività industriali, portuali, terziarie e informatiche.

Ora dobbiamo guardare al futuro e creare il rinascimento veneziano. E questo sarà possibile anche grazie a voi che sarete la prossima classe dirigente del nostro Paese e sarete in grado di agire con una preparazione e una attenzione che non sempre ha caratterizzato le azioni di chi vi ha preceduto.

Vogliamo difendere le tradizioni tipiche della nostra città perché fanno parte di un bagaglio culturale che nessuno riuscirà a portarci via e soprattutto vogliamo interrompere quel pensiero rancoroso che vorrebbe condannare Venezia a una lenta ed inarrestabile agonia. Venezia è viva. Voi ne siete la dimostrazione e con il vostro entusiasmo e la vostra energia riusciremo ad alimentare quella caparbietà e quella voglia di non rassegnarsi che hanno reso grande questa Città.

Girate il mondo, fate tutte quelle esperienze che vi permettano di allargare l'orizzonte delle vostre idee e della vostra preparazione, ma poi tornate perché Venezia, Mestre, Marghera stanno dimostrando di essere le città del futuro dove c'è spazio per permettere alle nuove generazioni di crescere e di contribuire a costruire quella Venezia Metropolitana capace di vincere le sfide che un mondo sempre più globalizzato pone.

Care dottoresse, cari dottori, congratulazioni!
Siate lieti, siate liberi, aprite la mente, siate portatori di vita, di valori, di innovazione e di una pacifica “ribellione” verso chi vorrebbe tarpare le ali al vostro entusiasmo e alla vostra bravura!
Venezia sarà sempre dalla vostra parte, per il vostro merito, per il vostro impegno.

LUIGI BRUGNARO
Sindaco della Città di Venezia

 

 

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