Redentore 2016: il discorso integrale del sindaco Brugnaro all'inaugurazione del Ponte votivo

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Redentore 2016: il discorso integrale del sindaco Brugnaro all'inaugurazione del Ponte votivo

16/07/2016

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha inaugurato questa sera il tradizionale Ponte votivo allestito per la Festa del Redentore, affiancato, oltre che dal patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, dal prefetto Domenico Cuttaia e dalle massime autorità cittadine civili e militari.

Lo spettacolo pirotecnico, previsto alle 23.30 nel Bacino di San Marco, sarà interrotto pochi minuti dopo l'inizio per osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del tragico incidente in Puglia e dell'efferata strage in Francia. La ripresa dello spettacolo sarà preceduta dalle bandiere tricolori, italiana e francese.

Di seguito il testo del discorso integrale del sindaco:

Eccellenza Reverendissima

Signor Prefetto

Autorità civili e militari

care concittadine e

cari concittadini

è un'emozione grande dare inizio, insieme a voi, alle celebrazioni di una delle feste più sentite della tradizione veneziana.

Una manifestazione molto amata, che intreccia la solennità religiosa con momenti di convivialità e gioia, all'insegna della condivisione, dello stare insieme, del vivere la città.

Non è un caso che uno dei simboli di questa ricorrenza sia il ponte votivo di barche che unisce le Zattere alla Giudecca. Una passerella che porta i fedeli in pellegrinaggio alla splendida basilica del Redentore, che collega due sponde della città, in cui famiglie e bambini, giovani e studenti, residenti e visitatori si ritrovano per festeggiare insieme.

Insieme, come ha ricordato recentemente il Patriarca di Venezia, è una parola chiave. Collaborare per raggiungere obiettivi comuni, partire dai singoli per fare comunità, affinché anche la più sentita delle tradizioni diventi occasione per ricostruire legami sociali, per allargarli, consolidarli e contribuire alla rinascita della nostra meravigliosa città. 

Di fronte ai terribili avvenimenti di questi giorni, che lasciano attoniti e sgomenti, è un invito che dovrebbe guidare le azioni di ognuno di noi, esortando all'unità, alla serietà, al senso civico.

Responsabilità condivisa. Dopo un anno di lavoro intenso per dare ascolto alle diverse anime delle “città di Venezia”, credo che grazie all'impegno di tutte le persone di buona volontà, che si sono rimboccate le maniche e si sono date da fare per risollevare Venezia, si siano ottenuti buoni risultati, ma bisogna proseguire sulla strada iniziata, perché la città possa davvero ripartire. C'è ancora molto da fare, sul tema della sicurezza, per la crescita economica, per creare opportunità di lavoro per le nuove generazioni, che sono il nostro futuro. La vera rinascita della città, come ci insegna questa ricorrenza, si alimenta di un'unità di forze e di intenti per il bene comune.

Città ponte tra culture e religioni diverse, crocevia tra Oriente e Occidente, Venezia trova nell'unità la sua identità, nella valorizzazione tra le diverse realtà che compongono il suo territorio, dalle isole alla terraferma. L'unità nella diversità.

Per questo motivo anche quest'anno l'Amministrazione comunale ha voluto che il Redentore fosse occasione di festa per l'intero territorio, coinvolgendo tutti i cittadini con manifestazioni coordinate e spettacoli pirotecnici diffusi in varie località della terraferma, del Lido e Pellestrina.

Festa religiosa, del popolo e della tradizione, con centinaia di barche che riempiranno di luci il Bacino di San Marco, Venezia rinnova di anno in anno il proprio inno alla speranza e alla fiducia nel domani.

Rivolgendo un pensiero commosso a tutte le persone che in queste ore piangono i loro cari, in Puglia e in Francia, auguro a tutti voi Buona festa del Redentore.

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