Il personale del Nucleo Polizia Giudiziaria della Polizia Municipale ha tratto in arresto ieri, in flagranza di reato, durante un servizio mirato di contrasto alle attività predatorie, che nel periodo carnevalizio si concentrano nella città lagunare, tre borseggiatrici italiane in trasferta dalla città di Cadoneghe (PD). 
 Il terzetto era stato adocchiato dal personale di polizia locale in abiti civili nella zona di piazzale Roma verso le ore 09.40, ed è stato subito pedinato. 
 Verso le ore 10.30, dopo che le tre sospette avevano dimostrato a più riprese un patologico interesse per le persone che stazionavano all'interno dei negozi nella zona di Santa Croce, sono entrate in azione presso il Charity Shop nei pressi di Campo San Zandegolà. 
 La donna più anziana si è appartata dietro un paravento con il finto scopo di provare una gonna, mentre le due donne più giovani distraevano la commessa con incessanti richieste relative ai capi di abbigliamento esposti. 
 Grazie a questo diversivo la donna più anziana riusciva ad entrare dentro ad uno sgabuzzino e a sottrarre due portafogli contenuti all'interno della borsetta della commessa. Per rendere ancora più convincente il quadro, le tre donne hanno effettuato pure l'acquisto di una gonna pagando la cifra di 10 euro. 
 Le tre donne, fermate dalla Polizia Locale all'esterno del negozio, sono state trovate in possesso della refurtiva, che, peraltro, in pochi istanti avevano già provveduto a spartire tra loro. Le tre donne, tutte gravate da precedenti specifici, sono state quindi dichiarate in arresto e trattenute per la notte nella cella della Polizia Locale. Questa mattina, condotte innanzi al Giudice Monocratico, le tre borseggiatrici sono state condannate per tentato furto pluriaggravato in concorso ed a carico delle stesse sono state irrogate le seguenti misure cautelari: - H. M., di anni 55, agli arresti domiciliari; - V. B. M., di anni 31, agli arresti domiciliari; - D. C. M., di anni 22, obbligo di dimora in Cadoneghe con divieto di uscita notturna. Le tre ree hanno pagato un indennizzo alla parte offesa pari a 300 euro. 
 Venezia, 23 febbraio 2017