"Se si salva Murano, si salva anche Venezia”: è questa l'idea da cui è partito il sindaco della città Luigi Brugnaro, aprendo oggi l'incontro organizzato a Ca' Farsetti sul vetro di Murano. L'obiettivo è di formulare una proposta, il più possibile condivisa, per il rilancio del settore, da presentare anche in Europa. “Il Governo ha dimostrato un'attenzione evidente per le problematiche di Venezia. Il riconoscimento, avvenuto ieri, dell'intero territorio comunale, non più solo Porto Marghera, quale area di crisi industriale complessa, dev'essere visto come un'opportunità per Murano. Ora si tratta di mettere da parte le conflittualità e di agire uniti, pur nel rispetto della competizione d'impresa, per battere la concorrenza estera e tornare ad essere competitivi sui mercati internazionali. Solo così, infatti, si può allargare lo sviluppo dell'industria del vetro e garantire il lavoro alle giovani generazioni”.
Brugnaro ha specificato che non esistono soluzioni immediate, perché la crisi è in corso da decenni, ma che il Comune può farsi carico di identificare i problemi, attraverso il confronto diretto con chi nel settore del vetro ci lavora e cercare soluzioni percorribili.
Si sono dunque succeduti diversi interventi da parte di maestri del vetro, proprietari di aziende piccole e grandi, con sede a Murano e a Venezia, e rappresentanti di varie associazioni di categoria. Pur presentando posizioni a volte discordanti, gli attori del settore hanno condiviso che la concorrenza globale è spietata e che Murano, in un mondo che va di fretta, rischia di scomparire. Molti degli intervenuti hanno voluto fare autocritica, denunciando l'incapacità di fare squadra e di reagire alle difficoltà e hanno apprezzato che il Comune, per la prima volta, li abbia convocati tutti, per cercare di creare singergie. Tra le questioni affrontate, quella del “Marchio Vetro Artistico® Murano” che viene visto come eccessivamente oneroso dalle piccole imprese e non utile a livello di marketing dalle grandi case, il problema della vendita della cosiddetta “paccottiglia” e l'insostenibilità degli affitti dei negozi.
Il primo cittadino, assieme all'Assessore alle Attività Produttive Francesca Da Villa, l'Assessore all'Ambiente Massimliano De Martin, il consigliere delegato alle tradizioni Giovanni Giusto e il presidente della Nona Commissione Paolo Pellegrini, al termine degli interventi ha riportato l'attenzione sulle prossime azioni da intraprendere: “Esistono due modi per agire sulla tutela dell'originalità del prodotto. In passato si è percorsa la strada del marchio regionale, oggi invece, sulla scia di quanto proposto dallo stesso Ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, l'accento va posto sulla peculiarità del territorio, quindi sulla produzione di Murano fatta a Murano. Lo strumento più adatto per la salvaguardia e il rilancio è il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta. Stiamo studiando tutti gli aspetti legali per poter percorrere questa strada. Abbiamo un anno di tempo davanti, possiamo giocarci bene la partita. Non si tratterebbe infatti solo di tutelare la produzione del vetro, ma l'intera filiera, cosa che porterebbe un vantaggio a tutti”.
“Stiamo verificando quali siano i veri poteri di cui disponiamo per poter affrontare anche il problema dei negozi di paccottiglia – ha poi concluso Brugnaro, pur specificando che il Comune non può entrare nella logica dell'impresa e dunque impedire il commercio di alcuni prodotti rispetto ad altri. E' fondamentale l'importanza dell'educazione delle giovani generazioni, affinché portino avanti l'arte dei maestri vetrai, ma siano anche consapevoli che, oltre all'ideazione e alla creazione del prodotto, è imprescindibile comprendere anche come funziona l' industrializzazione del prodotto."
Il primo cittadino ha infine sostenuto apertamento l'idea di un'esposizione del vetro contemporaneo, lanciando un appello alle aziende muranesi affinché donino una delle loro opere più bella alla Fondazione Musei Civici, perché il Museo del Vetro sia sempre di più una vetrina internazionale di livello per l'intera filiera”.