Inaugurata al Museo Correr la mostra “Dall'aqua granda al Mose. Un percorso complesso: risultati e prospettive”

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Un pannello della mostra
 

Inaugurata al Museo Correr la mostra “Dall'aqua granda al Mose. Un percorso complesso: risultati e prospettive”

03/11/2016

Prosegue il ricco calendario degli appuntamenti di “Aqua granda”,  promossi dal Comune di Venezia, con la collaborazione del Comitato scientifico presieduto dal sindaco e composto dai rappresentanti degli enti e delle istituzioni più rappresentative della città, per ricordare la grande alluvione che colpì Venezia il 4 novembre 1966.

Si è svolta questa mattina, nel Salone da ballo del Museo Correr, la cerimonia di inaugurazione della mostra “1966-2016 Dall'aqua granda al Mose. Un percorso complesso: risultati e prospettive”. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, l'assessore comunale alla Protezione civile, Giorgio D'Este, la presidente e la direttrice della Fondazione Musei civici veneziani, rispettivamente Maria Cristina Gribaudi e Gabriella Belli, il provveditore interregionale per le Opere pubbliche del Triveneto, Roberto Daniele, e Luigi Magistro, amministratore straordinario del Consorzio Venezia Nuova insieme a Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola.

Obiettivo della mostra è fare il punto sul piano delle attività di competenza dello Stato per la salvaguardia di Venezia e della laguna, che prese il via proprio all’indomani dell'alluvione del '66.

Il percorso espositivo si sviluppa attraverso una serie di pannelli illustrativi divisi per sezioni (l’ambiente lagunare; i problemi e gli interventi; le conoscenze acquisite); un modello matematico che simula l’andamento della marea del 4 novembre 1966 con il Mose in funzione; un documentario dal titolo “Dalla crisi dell’ecosistema all’impegno dello Stato”. Numerosi – evidenzia l'esposizione - gli interventi realizzati negli ultimi 50 anni per la tutela e il ripristino degli habitat lagunari; la messa in sicurezza delle aree inquinate; la difesa e i rafforzamento del fronte litoraneo; la difesa dalle acque alte grazie al sistema Mose, le barriere mobili in stato avanzatissimo di costruzione (90%) la cui conclusione è prevista per giugno 2018.

“All'indomani della tragedia dell' 'aqua granda' – ha sottolineato il sindaco Brugnaro – Venezia si svegliò più unita che mai e riuscì a portare a casa quella Legge speciale che per anni, grazie ad investimenti sia pubblici che privati, ha contribuito alla salvaguardia della città, ma che ormai da 10 anni non è più finanziata. Venezia resta un patrimonio straordinario a disposizione di tutto il mondo e va difesa e tutelata, tutti insieme. Ho proposto al Governo un 'Patto per Venezia', con un progetto strategico per la città che sappia guardare avanti, che parli, con una lingua sola, di lavoro, sviluppo, crescita, per garantire un futuro alla nostra città, ai nostri figli”. 

Il primo cittadino si è quindi soffermato sulla centralità del porto – seconda industria dell'area lagunare dopo il turismo - nel futuro della città e sulla necessità di attivarsi per la realizzazione del porto off-shore, senza il quale lo scalo veneziano rischia di essere tagliato fuori dai traffici internazionali. 

Non solo un invito allo Stato, per la convocazione urgente del Comitatone e il rifinanziamento della Legge speciale, ma anche un appello ai “cittadini di buona volontà, perché si mettano da parte le polemiche e si lavori uniti per risolvere i problemi della città”.

L’esposizione, a cura del Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche del Triveneto e del Consorzio Venezia Nuova, in collaborazione con la Fondazione Musei civici veneziani, resterà aperta al pubblico fino al 31 dicembre, con l’orario e il biglietto dei Musei di Piazza San Marco.

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