Lunedì 12 maggio al Teatro Aurora di Marghera va in scena “Se io fossi Daredevil”, spettacolo conclusivo del Progetto RiformArte

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Grafica: in un tondo centrale, foto di tre ragazze in sala d'attesa all'aeroporto; in basso il titolo dello spettacolo
 

Lunedì 12 maggio al Teatro Aurora di Marghera va in scena “Se io fossi Daredevil”, spettacolo conclusivo del Progetto RiformArte

08/05/2025

Lunedì 12 maggio al Teatro Aurora di Marghera va in scena “Se io fossi Daredevil”, spettacolo conclusivo del Progetto RiformArte – Comitato Giovani del Veneto. L’iniziativa, che rientra nel palinsesto de “Le Città in Festa” ed è realizzato in collaborazione con l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Venezia, è in programma alle ore 12.15. L’ingresso è gratuito e lo spettacolo è accessibile a persone con disabilità visiva.

A dare forma allo spettacolo, lavorandoci dallo scorso autunno, sono stati sedici giovani ciechi e ipovedenti, uomini e donne fra i 18 e i 35 anni, che si sono trasformati in attori e cantanti, accompagnati in questa coinvolgente avventura dalla regista Nicoletta Vicentini e dalla vocal-coach Cristina Luciani. Il risultato è il racconto di una storia tutt’altro che inverosimile, in cui tre sconosciuti, alcuni con disabilità visiva (vera o presunta) costruiscono un’originale e solida amicizia attraverso peripezie e dialoghi sempre più serrati. Tra ironia e riflessioni, luoghi comuni e falsi miti, i protagonisti proveranno a parlare di disabilità visiva con leggerezza e profondità, tra musica e recitazione. Un cieco è un supereroe come Daredevil? La disabilità è una condizione che riguarda persone speciali o è una caratteristica umana a cui adattarsi nel miglior modo possibile nel segno della normalità?

“Se Io Fossi Daredevil” si rivolge a tutti: adulti, bambini, grandi e piccoli. L’obiettivo è quello di sensibilizzare il maggior numero possibile di cittadine e cittadini, mostrando una realtà che è forse poco conosciuta ma che merita di essere vista, perché si comprenda che non esiste il mondo dei ciechi e quello dei vedenti, ma che siamo tutti persone, che vivono la propria vita al meglio delle proprie capacità.

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