Dal 31 gennaio al 16 febbraio il Laurentianum ospita la mostra “La Venezia di Bruno Cavalieri”

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Dipinto che ritrae in primo piano delle sedie sdraio a bordo della laguna. Sullo sfondo, Venezia.
 

Dal 31 gennaio al 16 febbraio il Laurentianum ospita la mostra “La Venezia di Bruno Cavalieri”

27/01/2025

Un viaggio nella Venezia dipinta da Bruno Cavaleri, artista capace di immortalare l’anima della laguna con colori vibranti e intense pennellate. È questo il cuore della mostra "La Venezia di Bruno Cavaleri (1926-2018)", un’ampia retrospettiva dedicata al pittore veneziano al Laurentianum di Mestre dal 31 gennaio al 16 febbraio.

L’esposizione, patrocinata dal Comune di Venezia, inserita nel palinsesto de “Le Città in Festa” e promossa dall’Associazione culturale Paolo Rizzi e dal Duomo di Mestre, a cura di Marco Dolfin, offre una straordinaria occasione per riscoprire l’arte di Cavaleri, testimone attento e raffinato delle atmosfere del Novecento veneziano. La sua pittura, caratterizzata da una tecnica impressionistica e da un uso magistrale della luce, restituisce scorci di Venezia e della sua laguna attraverso una visione poetica e suggestiva.

Il percorso espositivo presenterà 40 opere provenienti da diverse collezioni private che ripercorreranno l'evoluzione stilistica di Cavaleri: dai lavori giovanili, come il suo “Autoritratto” (1952) e le rare vedute di Roma, fino alle opere della sua maturità dove gli scorci lagunari diventano il soggetto principale delle sue tele; dalle vedute del centro storico, dove si specchiano sui canali le secolari architetture della Serenissima, a quelle più periferiche, ambientate nelle isole ammantate da un'atmosfera rarefatta di silenzi evocativi.

Nato nel 1926, Bruno Cavaleri è stato un artista autodidatta, ma fin dalla giovane età ha sviluppato la sua formazione attraverso il viaggio e lo studio appassionato degli antichi maestri del Settecento veneziano, in particolare dei Tiepolo e di Francesco Guardi, oltre che dei protagonisti della pittura lagunare novecentesca, dalla scuola di Burano ai vari Varagnolo, Novati, Neno Mori e Miro Romagna. Questi approfondimenti, unitamente alla fascinazione per la lezione impressionista francese, gli hanno permesso di acquisire una straordinaria capacità nel trattare la luce e nel costruire atmosfere suggestive, elementi che diventeranno tratti distintivi della sua produzione.

“Cavaleri dipinge con una tavolozza vibrante, sovrapponendo strati di colore per dare vita a superfici materiche e luminose. L'uso della spatola e del pennello si alterna in una ricerca continua della vibrazione atmosferica, rendendo ogni quadro una finestra su una Venezia senza tempo” sottolinea Marco Dolfin, curatore della mostra.

Di animo schivo e introverso l’artista consentì poche volte l’organizzazione di sue mostre personali. Tra queste si segnalano le due tenutesi nel 1978 e nel 1981 presentate dal noto critico Paolo Rizzi, che non esitò a definirlo “Un pittore colto e meditativo, di natura aristocratica, capace di rendere emblematicamente l’essenza di Venezia”. In mostra, cosi come nel catalogo (Arte Rara edizioni, 89 pp) si mette in luce anche la vena letterario-poetica dell’artista, che spesso raccoglieva le sue intime riflessioni o alcune notazioni descrittive delle sue opere in un diario, di cui per la prima volta se ne presentano al pubblico i più significativi estratti.

L’inaugurazione della mostra si terrà venerdì 31 gennaio 2025 alle ore 18 con presentazione presso il Centro Culturale Santa Maria delle Grazie (Via Poerio 32, Mestre), seguirà visita all’adiacente esposizione al Laurentianum. La mostra, che è a ingresso gratuito, osserverà i seguenti orari: mar-ven 16-19, sab-dom 10-12 / 16-19.

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