Gli artisti e il catalogo che raccoglie le loro opere sono stati al centro del primo incontro Fuori Padiglione Venezia, al Museo Correr. A partire dal 2020, infatti, con le Aperture straordinarie, una delle "mission" del Padiglione Venezia è stata quella di far parlare i suoi protagonisti in una serie di incontri pubblici, immaginati per ampliare e far conoscere il lavoro degli artisti. Gli incontri, da qui alla fine della Biennale, si svolgeranno su tutto il territorio veneziano.
Il catalogo di Sestante domestico, presentato questo pomeriggio, vuole aiutare il visitatore ad esplorare le rotte di cielo e terra tracciate nel Padiglione. La prima rotta inizia con il globo delle migrazioni di Pietro Ruffo, prosegue con i giovani artisti in viaggio, quelli dell’Accademia delle Belle Arti e di Artefici del Nostro Tempo, e chiude con la tela di Vittorio Marella. La rotta del cielo, con il globo celeste, le stelle e i desideri, continua con le opere di Safet Zec e si chiude nel suo studio d’artista. Nel Padiglione il visitatore è anche guidato e accompagnato dalle poesie di Franco Arminio. All’esterno dello spazio espositivo poi c'è il progetto legato alla riqualificazione della vasca, con l’acqua protagonista multisensoriale e con alcune sedute realizzate con gli alberi caduti al suolo, sul territorio metropolitano, nel 2022 e nel 2023.
"A volte diventa quasi una necessità mettere un punto fermo, tracciare una linea di fronte a tante emozioni diverse - ha commentato l'assessore al Turismo Simone Venturini - Questo catalogo riesce nell'intento, molto difficile, di imprimere nelle sue pagine tutte quelle sensazioni che abbiamo percepito attraverso i nostri sensi visitando il Padiglione Venezia. La vitalità della nostra città e il suo essere crocevia di linguaggi e correnti artistiche la si tocca con mano attraverso una pubblicazione che ha il merito di riportarci alla scintilla iniziale dell'atto creativo, quel momento in cui possiamo davvero sentirci "a casa". Il nostro impegno è di creare le condizioni affinché ciascuna persona, proveniente da ogni parte del mondo, possa sentirsi un "veneziano", proprio in sintonia con l'obiettivo di questo padiglione. Venezia è di chi la ama".
Il catalogo è lo specchio di ciò che è la mostra: "La declinazione di linguaggi e cifre artistiche, di tecniche e tendenze, di età e provenienze disparate che quasi per osmosi plasmano la mostra, forniscono vivacità stilistica ed efficacia comunicativa", ha spiegato Maurizio Carlin, commissario del Padiglione Venezia.
"Questa pubblicazione è lo “strumento fisico” dell’esposizione. Sestante domestico è nato per essere uno mezzo di ricerca attraverso la storia e il nostro io, la natura e l’amore, in cui “l’arte che ricostruisce il tempo e lo spazio” ci porta a riflettere per trovare il punto fermo: operare con sentimento, trattare una cosa con amore la trasforma in “casa”, qualunque essa sia - ha dichiarato Giovanna Zabotti, curatrice della mostra - Proprio in quest’ottica ho chiesto agli artisti di vivere il luogo disegnato da Brenno del Giudice come una "casa", e per la prima volta due di loro hanno realizzato le proprie opere all’interno del padiglione, facendolo diventare per alcuni mesi il personale atelier, condividendo gioie e timori".
Come per l’esposizione, anche per il catalogo, il Padiglione Venezia è stato affiancato dalle professionalità del territorio: le stampe sono state curate da Grafiche Veneziane e la casa editrice è La Toletta - Edizioni
"Poter collaborare con i curatori e gli artisti del Padiglione Venezia della Biennale 2024 è stata un'esperienza straordinaria e un ulteriore importante tassello di un mosaico che si va via via arricchendo di sfumature - sono state le parole dell'editore Giovanni Pelizzato - Il catalogo, concepito in un formato molto agile, riesce a render conto della variegata molteplicità dell'esposizione e, grazie a una grafica particolarmente innovativa, cattura l'attenzione del lettore".
