Un torneo tutto al femminile quello che si è tenuto, questo pomeriggio, allo Spector Padel House di Mestre in via Linghindal 7, dove 24 coppie per un totale di 48 donne si sono sfidate in occasione della quinta edizione della "Pink Padel Cup", organizzato da Ilaria Edel Muzzati in collaborazione con il Comune di Venezia che si inserisce nell'ambito degli appuntamenti del Marzo Donna.
Il ricavato, che quest'anno è di € 1.940, viene devoluto, come sempre, ad un'associazione di volontariato del territorio, nello specifico andrà alla Croce Verde di Mestre.
A portare i saluti dell'Amministrazione è stata la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, così intervenuta: "La Pink Padel Cup è ormai un momento atteso e irrinunciabile nell'ambito del Marzo Donna e non solo che ci permette di rinnovare e consolidare il binomio vincente tra sport e solidarietà. Il torneo è cresciuto moltissimo negli anni, nel suo essere itinerante ha fatto conoscere i vari club della città e soprattutto ha permesso di donare i fondi raccolti a realtà sempre diverse e importanti per la nostra comunità, come l’Avapo, il Centro Antiviolenza del Comune, la Lilt e oggi la Croce Verde. Nel tempo è aumentato anche il numero delle atlete che vi partecipano e degli sponsor che si mettono a disposizione, segni tangibili dell'importanza di questo torneo. Un grande ringraziamento alla promotrice della Pink Padel Ilaria Edel Muzzati e a tutti coloro che ogni anno contribuiscono al suo successo".
Prima dell'inizio della partita, l'organizzatrice Muzzati ha spiegato che lo scopo della manifestazione sportiva è quello di diffondere, soprattutto tra le donne, la pratica della nuova tendenza sportiva del padel e, allo stesso tempo, sostenere la Croce Verde: "Il nostro obiettivo non è quello di gareggiare per vincere, ma di creare un momento di condivisione e sport, all’insegna della solidarietà e dello stare insieme".
L'appuntamento sportivo, amatoriale e non competitivo, ha come missione il contatto tra le giocatrici provenienti da diversi club del territorio ed essere così un punto di partenza per costruire dei percorsi duraturi e inclusivi.
