Inaugurato ufficialmente oggi il nuovo laboratorio di analisi del servizio idrico integrato
05/03/2024Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, assieme al presidente di Veritas Marco Bordignon e al direttore generale Andrea Razzini, ha inaugurato questa mattina il nuovo laboratorio di analisi del servizio idrico integrato di via Orlanda a Mestre.
“Il laboratorio di Veritas è una struttura all’avanguardia, accreditata secondo la norma europea UNI CEI EN ISO/IEC 17025, classificato a livello di biosicurezza BSL-2, che garantisce quindi il totale contenimento del rischio biologico e chimico – ha spiegato il sindaco Luigi Brugnaro - All’interno vi operano 43 tecnici specializzati del Servizio Idrico Integrato, quotidianamente impegnati per assicurare l'ottima qualità dell'acqua erogata da Veritas Spa attraverso l’acquedotto pubblico. La nostra società Veritas Spa è un'eccellenza che attraverso i suoi collaboratori, che ringrazio, opera nei servizi ambientali di un territorio ampio e complesso come quello metropolitano veneziano e svolge un lavoro fondamentale per garantire un percorso ottimale a quel processo di economia circolare che ci vede convinti sostenitori”.
"Venezia vuole dimostrare come si possa essere una grande città - ha proseguito il primo cittadino - con migliaia di abitanti e milioni di visitatori, ma al tempo stesso sviluppare un sistema e una mentalità sempre più green ed ecosostenibile, generando economia e posti di lavoro. Oltre alla rete dell’acqua potabile, infatti, Veritas segue tutto il servizio idrico integrato, sul quale sta investendo decine milioni di euro per il suo continuo efficientamento. L'acqua, fonte di vita, è al centro di questo processo, nelle sue diverse forme e modalità di gestione, acqua di superficie e acqua di falda, acqua dolce e salata, acque bianche e acque nere, acque meteoriche e di dilavamento".
Il laboratorio garantisce analisi e verifiche sulle acque anche per molte aziende del consorzio Viveracqua, nell’ambito della rete ViveracquaLab. Il laboratorio è impegnato su temi emergenti come ad esempio il riconoscimento delle microplastiche fino a 10 micron, individuazione di nuovi inquinanti. Analizza ogni anno oltre un milione di parametri su oltre 50.000 campioni, come ha spiegato il direttore della struttura Stefano Della Sala.
In particolare, sul tema Pfas si segnala che nell’acqua erogata da Veritas non ci sono tracce rilevabili di composti perfluoroalchilici. Il limite di quantificazione per la ricerca dei Pfas, fissato in accordo con Arpav e con gli altri laboratori regionali della rete ViveracquaLab, è stato fissato a 5 nanogrammi/litro e non ne sono state trovate tracce. ll laboratorio ha fino a oggi ricevuto circa 800 campioni prelevati in vari punti dell'acquedotto pubblico, sui quali sono state eseguite oltre 12.000 analisi di singoli composti fluorurati. Fino all'entrata in vigore del decreto legislativo 18/2023, Veritas monitorava 15 composti, mentre ora ne controlla 24.
La qualità dell’acqua è controllata in maniera indipendente anche dall’Arpav e dalle Usl competenti cui spetta – attraverso il Servizio igiene alimenti e nutrizione – il giudizio di potabilità. I controlli vengono effettuati nelle varie fasi del ciclo idrico, dalle sorgente alla rete di distribuzione.
Il laboratorio svolge anche attività di ricerca con il Cnr e l’Istituto superiore di sanità, in particolare per quanto riguarda analisi e verifiche sugli inquinanti emergenti, altri componenti chimici e presenza di virus, farmaci e sostanze d’abuso per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“Il laboratorio, già quasi in piena attività, si trova all’interno del nuovo edificio a tre piani - altezza 20 metri, superficie 5.000 metri quadrati e volume 18.000 metri cubi - circondato dal verde, a impatto energetico quasi zero e già certificato Leed (Leadership in energy and enviromental design, uno standard internazionale di costruzione e ristrutturazione per il controllo e il contenimento dei consumi e dell’impatto ambientale) – ha spiegato il direttore generale Andrea Razzini - L'edificio è stato infatti realizzato con materiali sostenibili e in grado di assicurare risparmio energetico e idrico, riduzione delle emissioni di CO2 e utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, tra cui un impianto fotovoltaico di 70 kWp e colonnine per la ricarica di mezzi elettrici. Particolare attenzione è stata riservata al benessere dei nostri collaboratori, con la realizzazione di aree verdi esterne e di sistemi di verde verticale funzionali in grado anche di schermare dal sole l’edificio. Grazie all’impiego di materiali sostenibili a elevata efficienza energetica è inoltre possibile ridurre di oltre il 60%, rispetto ai minimi di legge, il consumo di energia primaria”.
La formula utilizzata per la costruzione è stata il partenariato pubblico-privato, previsto dal previgente Codice degli appalti. Si tratta della cooperazione tra pubblico e privato per finanziare, costruire e gestire infrastrutture o fornire servizi di interesse pubblico. I soci del partenariato sono l’associazione temporanea di imprese Itec srl, il Consorzio Integra e Banca Iccrea.
Grazie a questo accordo, è stato dunque possibile finanziare il nuovo Cdo3 e realizzarlo e sarà possibile manutenerlo e gestirlo per vent'anni in cambio di un canone d'affitto e della possibilità per Veritas di riscattarlo al termine del contratto di leasing finanziario. Nel nuovo Cdo3 si sono insediate, oltre al laboratorio, la Direzione generale e Presidenza, le Direzioni Legale, Risorse umane, Utenza.
Inoltre, il Comune di Venezia ha stabilito che nel prospiciente terreno siano realizzate una strada, una pista ciclabile, tre rotatorie e un grande parcheggio scambiatore.
Tra qualche mese, su deliberazione già avvenuta della Giunta comunale, saranno appaltati da Veritas (in qualità di soggetto attuatore) i lavori per la realizzazione delle rotatorie, dei parcheggi e della nuova strada, per una viabilità concepita per alleggerire e meglio dislocare il traffico esistente e residente.
Le opere comprendono le opere di compensazione idraulica, l’illuminazione pubblica, una tratta di pista ciclabile oltreché la sistemazione del verde con la piantumazione di centinaia di nuovi alberi.
In futuro verrà anche realizzato un nuovo Ecocentro comunale in grado di accogliere più persone contemporaneamente, in modo da ridurre i tempi di attesa e favorire l’autoconferimento dei rifiuti ingombranti. Quest’ultima decisione è motivata dalla constatazione che l’attuale struttura di via Porto di Cavergnago registra già 100.000 ingressi all'anno e va adeguata alla crescente domanda degli utenti.