“Resilient cultural heritage: proteggere il patrimonio culturale dall’innalzamento del mare”, oggi la conferenza internazionale alla Fondazione Cini

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il momento della premiazione
 

“Resilient cultural heritage: proteggere il patrimonio culturale dall’innalzamento del mare”, oggi la conferenza internazionale alla Fondazione Cini

08/11/2023

Si è tenuta questa mattina alla Fondazione Giorgio Cini la conferenza internazionale “Resilient cultural heritage: proteggere il patrimonio culturale dall’innalzamento del mare” - organizzata da Fondazione Venezia Capitale mondiale della Sostenibilità / Venice Sustainability Foundation (Fvcms/Vsf) assieme all’Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio di disastri (Undrr) e al Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia (Corila) - quale appuntamento conclusivo della “Biennale della Sostenibilità 2023 - L’Era del Mose”.

Durante la conferenza, a Venezia è stato conferito il titolo di “Campione globale” quale centro di eccellenza dell'iniziativa “Making cities resilient 2030”, e consegnato agli assessori comunali all’Ambiente, Massimiliano De Martin, e al Turismo, Simone Venturini. “Questo riconoscimento – ha precisato la direttrice dell’Undrr, Paola Albrito – non solo celebra l’impegno e la capacità innovativa di Venezia nella salvaguardia del suo unico patrimonio culturale, ma anche la sua abilità tecnologica nell’affrontare i mutamenti climatici. Venezia emerge come una guida ispiratrice per altre città, incoraggiandole a diventare campioni di resilienza urbana. La rinnovata collaborazione con Undrr rappresenta un passo significativo verso l’obiettivo globale di ridurre il rischio di disastri, con un’enfasi particolare sulla tutela del nostro patrimonio culturale condiviso”.

Soddisfazione è stata espressa dagli assessori De Martin e Venturini: “Questo è un riconoscimento che viene dato alla Città – hanno dichiarato gli assessori – ma soprattutto agli enti, alle istituzioni e alle fondazioni che contribuiscono quotidianamente alla sua salvaguardia con progetti concreti. E’ un titolo che riconosce la specificità di Venezia e quello che mettiamo in campo ogni giorno perché essa sia un modello non solo per le altre città italiane ma per il mondo intero. E in particolare per chi, come noi, vive affacciato sull’acqua. E’ necessario portare un cambiamento culturale e, in qualità di amministratori, compiere scelte a lungo termine e in grado di cogliere i cambiamenti in atto. Partiamo da ciò che funziona, come il Mose e le barriere alla basilica di San Marco, che sono frutto di scelte politiche fatte 30 anni fa, ma che oggi difendono Venezia dall’acqua alta”. 

“Per anni abbiamo ‘appaltato’ il tema della sostenibilità unicamente a una narrazione dai connotati negativi – ha aggiunto l’assessore Venturini – credendo che l’unica via fosse quella del non fare, non inquinare, non usare l’auto, eccetera. Ma oggi sappiamo che dobbiamo ancorare il concetto di sostenibilità anche all’idea di crescita economica e dell’occupazione, di sviluppo di nuovi settori produttivi, scientifici e tecnologici”.

Durante il convegno sono intervenuti, tra i tanti esperti e autorità provenienti da diversi Paesi, il segretario generale della Fondazione Giorgio Cini, Renata Codello, il presidente Fvcms/Vsf e Cnel, Renato Brunetta, il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, il capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

Alla luce della“Terza conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla riduzione del rischio di disastri”  tenutasi nel 2015 in Giappone – è stato spiegato nel corso del convegno – è cruciale affrontare le sfide poste dall’innalzamento del livello del mare e dagli eventi meteorologici estremi, che si prevede aumenteranno di frequenza. Si prevede che il livello del mare aumenterà nei prossimi due secoli, mettendo a rischio oltre 250 milioni di persone che vivono in aree costiere a meno di 2 metri sul livello del mare. Tra i siti vulnerabili vi sono numerosi siti inseriti nella Lista del Patrimonio mondiale e situati in regioni costiere a bassa quota, tra cui 49 nel Mediterraneo. Inoltre, dati recenti rivelano che circa il 21% dei siti del Patrimonio culturale mondiale è suscettibile di inondazioni fluviali. Venezia, una delle città impegnate nella campagna Undrr “Making cities resilient”, è diventata un modello di protezione del patrimonio culturale ed è stata riconosciuta come tale nel 2011.

Quasi otto anni dopo l’incontro del 2015, la conferenza di oggi si è proposta di valutare i progressi e gli effetti delle strategie attuate, concentrandosi in particolare sui risultati ottenuti sul territorio veneziano. L’obiettivo è quello di rinnovare l’attenzione verso la tutela del patrimonio culturale, rafforzando i sistemi di allerta precoce e tenendo conto dei più recenti dati scientifici sugli impatti dei cambiamenti climatici. Durante la prima parte del convegno si è parlato di strategie per la protezione del patrimonio culturale dai disastri, per passare poi alle esperienze nella protezione del patrimonio culturale dalle inondazioni e infine si è dato spazio alle voci dai piccoli Stati insulari in via di sviluppo (Sids).

La galleria fotografica v41.it/L1biw

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