Un vademecum con le buone pratiche per una corretta convivenza con i gabbiani, la specie selvatica che da anni si è insediata a Venezia. Il progetto, frutto della collaborazione tra Comune di Venezia, Veritas e Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia (Corila), è stato illustrato qualche giorno fa a Ca' Farsetti. Uno studio iniziato oltre dieci anni fa, che ha permesso di individuare alcune linee guida e le potenziali strategie da mettere in campo nel centro storico di Venezia e isole per la prevenzione e la gestione del fenomeno dei gabbiani reali urbani.
I gabbiani - è stato spiegato - fanno parte dell'ecosistema della città. Sono una specie selvatica e bisogna preservare la biodiversità. E' necessario verificare in che modo la loro presenza si inserisce nei parametri della vita quotidiana della città e di chi la abita. Negli anni, grazie al sistema di raccolta differenziata, i rifiuti non rappresentano più una fonte di sostentamento per questa specie selvatica, che quindi ha modificato le sue abitudini nel procacciarsi il cibo.
Dallo scorso mese di settembre, sui cestini portarifiuti del centro sono stati apposti adesivi che riportano alcune utili indicazioni (in italiano e inglese) relative ai gabbiani che suggeriscono a cittadini e turisti di non avvicinarsi a questi animali e non dare loro da mangiare. Gli adesivi sono stati affissi nei luoghi di maggior transito e dove è stata riscontrata la più alta presenza di gabbiani: l’area compresa tra Piazzale Roma, il Ponte della Costituzione e la Stazione ferroviaria, Lista di Spagna, San Leonardo e Strada nuova, l'Area marciana, Riva degli Schiavoni, Zattere e Giudecca. Adesivi simili sono da tempo collocati anche all’interno del cimitero di San Michele, dove alcuni gabbiani nidificano tra le tombe più isolate. Nei cimiteri, in particolare, sono stati installati dei dissuasori acustici per disturbare la presenza della specie.
E' il primo passo di una campagna informativa che si arrichisce del censimento sulla presenza dei volatili - circa 2000 quelli stanziali - e dei loro nidi: negli ultimi anni le coppie che nidificano sono salite da 200 a circa 550.
Non è un problema che riguarda solo Venezia, negli ultimi 30 anni ha coinvolto la maggior parte delle città del mondo affacciate sulle coste. La diffusione della specie si deve all'inurbamento delle zone costiere e alle maggiori opportunità per la specie di riprodursi e procacciarsi cibo nell'ambito urbano. Da qui la decisione di Comune, Veritas e Corila di attivare una strategia integrata.
Nei cimiteri, in particolare, sono stati installati dei dissuasori acustici per disturbare la presenza della specie. Una modalità di dissuasione che portiamo avanti con il supporto di un falconiere, attività volta esclusivamente ad allontanare e spaventare i gabbiani".
Nei prossimi giorni prenderà il via una campagna informativa con la distribuzione di volantini, anche in lingua inglese, che riportano alcune buone pratiche da adottare nelle zone più frequentate. Tra queste l'invito a non abbandonare rifiuti in strada, non dare da mangiare e non avvicinarsi ai gabbiani, perchè la ricerca del cibo è il punto di contatto principale tra i gabbiani e le persone. Nel vademecum ci saranno inoltre suggerimenti per i residenti su alcune attenzioni da usare per evitare l'insediameto della specie sui palazzi, creando barriere strutturali e ricreando ambienti ostili alla nidificazione.
E' possibile scaricare il vademecum al seguente link: https://www.gruppoveritas.it/gabbiani-di-venezia