Festa dell’Europa: l'assessore De Martin al convegno “I cambiamenti climatici cause di future migrazioni interne?”

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un momento dell'evento
 

Festa dell’Europa: l'assessore De Martin al convegno “I cambiamenti climatici cause di future migrazioni interne?”

18/05/2023

    I cambiamenti climatici in atto, che potrebbero ad esempio portare, col surriscaldamento del pianeta, siccità in vaste zone del mondo, rendendole infeconde, e scarsità di acqua in altre, potrebbero provocare sconvolgimenti sociali con massicce migrazioni di popoli e rischio di guerre? E’ stato questo l’argomento in discussione nel primo appuntamento del ciclo di incontri “Il green Deal siamo noi”, proposto, in collaborazione con gli ambasciatori del Patto Europeo per il Clima, all’interno del ricco calendario di eventi dell’edizione 2023 della “Festa dell’Europa”.

    A confrontarsi questo pomeriggio, al Candiani, sul tema “L’Europa nel futuro: i cambiamenti climatici cause di future migrazioni interne?” anche l’assessore comunale all’Ambiente, Massimiliano De Martin.

    “Le problematiche legate ai cambiamenti climatici e ambientali – ha osservato l’assessore – sono oggi oggetto di grande attenzione da parte dell’opinione pubblica e questo è sicuramente positivo. Ma non dobbiamo dimenticare però che essi sono connaturati alla storia dell’uomo e della terra: pensiamo ad esempio che l’Adriatico prende il nome da Adria, città ora a 40 km dal mare, e che la stessa Venezia, senza le opere realizzate dalla Repubblica Serenissima, sarebbe ora ‘terraferma’.

    Oggi le problematiche sono diverse: è bene esserne sensibilizzati, ma bisogna però anche sapere che la transizione ecologica, per rispondere ad esse, è già iniziata. Nel mondo, in Italia, qui a Venezia, dove ad esempio abbiamo aperto il primo distributore ad idrogeno, o stabilito che entro il 2032 tutti i mezzi di navigazione in laguna dovranno avere un motore ibrido o con energia alternativa, o ancora, dove, già da vari anni, riserviamo facilitazioni autorizzatorie e finanziarie a chi costruisce case di classe ‘A’.

    A livello europeo occorrono invece decisioni comuni il più possibile condivise, anche se ci sono diverse realtà, e disparità di condizioni, tra i Paesi membri. Penso ad esempio alla “decarbonizzazione’, votata da circa metà degli Stati aderenti, ovvero solo da quelli che hanno abbandonato da tempo questa fonte di energia per passare al nucleare.”

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