A Venezia il convegno Hyperion: il progetto europeo per difendere la Torre dell’Orologio in piazza San Marco dagli effetti dei cambiamenti climatici

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Foto centralina Torre Orologio
 

A Venezia il convegno Hyperion: il progetto europeo per difendere la Torre dell’Orologio in piazza San Marco dagli effetti dei cambiamenti climatici

20/04/2023

Difendere i beni architettonici dagli effetti dei cambiamenti climatici. E’ questo l’obiettivo del progetto Hyperion, che dal 2019 analizza a livello europeo il livello di deterioramento dei monumenti e sviluppa i piani di mitigazione per ridurre gli effetti dannosi degli eventi climatici sui materiali antichi. La Torre dell’Orologio, in piazza San Marco, è uno dei casi presi in esame dalla sperimentazione insieme ad altri beni architettonici di Rodi (Grecia), Granada (Spagna) e Tønsberg (Norvegia).

Le fasi dello studio sono state illustrate oggi nel corso di un convegno che ha visto studiosi ed esperti confrontarsi all’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, in rappresentanza dell'Amministrazione è intervenuto il vicesindaco Andrea Tomaello. I quattro anni di ricerca hanno coinvolto a livello locale lo IUAV, il Laboratorio Materiali Antichi (LAMA ) e il Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova. Il progetto Hyperion, è interamente finanziato nell’ambito del programma comunitario Horizon 2020 dell'Unione Europea ed è coordinato da Angelos Amditis, direttore Ricerca e Sviluppo dell'Institute of Communication and Computer Systems della National Techinical University di Atene.

"Nel corso degli anni il progetto ha sviluppato una piattaforma per la valutazione integrata della resilienza dei monumenti storici a diversi fattori di rischio, al fine di prevedere interventi di restauro e mantenimento più rapidi ed efficaci - è stato spiegato nel corso del convegno - Venezia è uno dei quattro siti pilota del progetto ed è stata scelta per il suo clima mediterraneo e perché è tra i siti del patrimonio culturale europeo a maggior rischio di allagamento". Nel pomeriggio la delegazione si è spostata in piazza San Marco, davanti alla Torre dell'Orologio.

 

“Questo progetto inserisce Venezia all’interno di un importante studio a livello europeo - ha detto Tomaello - Grazie alle Università e agli enti coinvolti è possibile analizzare la staticità di uno dei monumenti simbolo della nostra città, la Torre dell’Orologio in piazza San Marco, oltre che osservare e valutare come nel futuro potrà reagire ai cambiamenti climatici in atto”.

Nello specifico, la prima fase ha riguardato l'installazione di diversi apparati sperimentali, come sensori sulle pareti interne e una centralina di rilevazione in cima alla torre, al fine di "fare una prima mappatura delle varie forme di degrado che le pietre e la struttura della torre hanno manifestato nel corso dei decenni e dei secoli" ha spiegato Fabrizio Antonelli, responsabile dell’attività di supporto a Hyperion per Iuav. A seguito di questo procedimento si "potrà elaborare già dai prossimi mesi una proiezione sullo sviluppo e la velocità di deterioramento dei materiali che compongono la torre" ha aggiunto Claudio Mazzoli del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova.

“Hyperion è finanziato dall’Unione europea, è stato avviato nel 2019 ed è tutt’ora in corso - ha spiegato Antonis Kalis, project manager del progetto - Si tratta di un piano che mira a definire le conseguenze del cambiamento climatico sui siti del nostro patrimonio culturale, ma non solo, intende anche aiutare a creare un modello in scala reale di tutte le aree che fanno parte del patrimonio culturale europeo in modo che si possano meglio fronteggiare i fenomeni estremi nel futuro ed essere in grado di rispondere a tutti quei problemi collegati al surriscaldamento globale”. 

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