L'assessore al Turismo Simone Venturini ha inaugurato stamattina al Museo Marittimo di Tallinn, capitale della Repubblica d'Estonia, la mostra "Venice. Queen of the Sea".
Tra dipinti, statue, costumi e pezzi d'artigianato, in gran parte appartenenti alla Fondazione Musei Civici e ad altre istituzioni veneziane, si ripercorre la millenaria storia della Serenissima analizzandone tutte le epoche, dalla nascita al massimo splendore fino alla sua decadenza.
"Siamo felici che la storia della nostra città venga conosciuta anche fuori dai confini nazionali e venga raccontata con accuratezza e profondità - ha dichiarato l'assessore - le varie sezioni permettono di approfondire il suo essere stata all'avanguardia in numerosi settori della vita culturale, economica, sociale e militare. Questa iniziativa offre l'importante occasione di ravvivare ulteriormente il più che decennale gemellaggio tra Venezia e Tallinn, specie alla luce dei venti di guerra che spirano alle porte dell'Europa. L'Estonia e l'Italia sono due grandi democrazie protagoniste dell'Occidente e della Nato, è fondamentale che rafforzino la loro cooperazione".
Fino al 30 luglio nel Museo Marittimo saranno esposti oggetti e opere d'arte legati all'arte della navigazione veneziana, compresi dipinti eseguiti dai maestri del Rinascimento e del Settecento. Tra i reperti più d'interesse pezzi in vetro di Murano del XVI secolo, abiti e accessori del XVIII secolo e una gondola donata dalla città di Venezia a Tallinn nel 1983.
All'inaugurazione della mostra, co-organizzata da Contemporanea Progetti srl, erano presenti l'ambasciatore d'Italia in Estonia, Daniele Rampazzo, il direttore del Museo Marittimo, Urmas Dresen, il direttore di Ca' Rezzonico - Museo del Settecento Veneziano, Alberto Craievich, e il curatore Giandomenico Romanelli.
Durante la sua visita a Tallinn l'assessore Venturini ha incontrato e intrattenuto colloqui con rappresentanti dell'amministrazione e delle istituzioni culturali cittadine, compreso il sindaco Mihhail Kõlvart, nonché con l'ambasciatore Daniele Rampazzo.
