L’assessore Venturini in visita al Centro Antiviolenza per ringraziare le operatrici del Comune impegnate nella protezione delle donne vittime di violenza

L’assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini, questa mattina ha fatto visita al Centro Antiviolenza, a Villa Franchin a Mestre, per ringraziare le operatrici del Comune di Venezia che ogni giorno sono impegnate nell’attività di accoglienza e sostegno alle donne vittime di violenza.

“L’8 marzo non è solo una data simbolica, sono qui oggi per ringraziare tutte le persone che nel Comune di Venezia lavorano per aiutare e sostenere le donne vittime di violenza - ha detto Venturini - E’ una piaga del nostro tempo, le casistiche sono in aumento, ma cresce anche la consapevolezza e quindi molte piu donne denunciano e si rivolgono ai nostri servizi”.

Nel corso della visita l’assessore ha inoltre confermato l’impegno volto a rafforzare i servizi presenti sul territorio: “Oltre ai due nuovi sportelli che il Comune ha aperto in centro storico e al Lido per andare incontro alle vittime di violenza, presto metteremo a disposizione come servizio di pronta emergenza due nuovi appartamenti per accogliere le donne e i loro figli in caso di necessità”.

"L’aumento delle richieste di aiuto e del numero delle donne vittime di violenza accolte in urgenza ci spingono ancora di più a non abbassare la guardia e a tenere accesi i riflettori su questa drammatica realtà" ha dichiarato la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano, sottolineando in occasione della Giornata internazionale della donna l'importanza dell'attività svolta dal Centro. "Alle azioni quotidiane e concrete delle nostre operatrici risulta fondamentale affiancare una continua e massiccia attività di sensibilizzazione volta a trasmettere alle donne il messaggio che è possibile liberarsi dalla violenza, che devono abbattere quei muri di silenzio che spesso per timore o vergogna fanno sì che non trovino la forza e il coraggio di denunciare, che devono chiedere aiuto e intraprendere con fiducia i percorsi di uscita dalla violenza  - ha aggiunto Damiano - Alle nostre donne diciamo di non sentirsi mai sole e di non rinunciare per nessun motivo alla libertà di essere e di diventare ciò che desiderano. Grazie a tutti coloro che si impegnano con umanità e sensibilità per aiutare quante si trovano in situazioni di grande disagio e difficoltà, insieme si può sconfiggere questa piaga sociale".

La visita è stata anche l’occasione per il bilancio dell’attività svolta. Negli ultimi 4 anni si è registrato un aumento costante del numero delle donne vittime di violenza accolte in urgenza, con situazioni sempre più complesse e diversificate.  I dati raccolti dal Centro Antiviolenza del Comune di Venezia raccontano come il fenomeno sia in costante emersione: se nel 2021 sono state 37, nel corso del 2022 sono state 39 le donne accolte in situazione di grave urgenza e messe in sicurezza in strutture del territorio oppure ospitate all'interno delle due Case Rifugio comunali. Molte di loro avevano con sé i loro figli minorenni: nel 2022 sono stati 41 i bambini e le bambine ospitati con le loro madri.  

Il Centro ha ricevuto 79 richieste di attivazione mediante il servizio di reperibilità telefonica H24 in collegamento con il Pronto Soccorso dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre e dell’Ospedale SS.. Giovanni e Paolo di Venezia, attraverso un accordo fra il Comune di Venezia e l’Azienda Ulss3 denominato “Progetto SOS Violenza”.

50 sono invece le segnalazioni da parte del Pronto Intervento Sociale  (PRIS), che agisce in tutto il territorio comunale per mettere in sicurezza le persone che sono in situazione di pericolo, segnalate soprattutto dalle Forze dell’Ordine.

L'equipe di lavoro del Centro, formata da assistenti sociali, educatrici, psicologhe e consulenti legali, composta da dipendenti del Comune di Venezia e operatrici della Cooperativa La Esse, tra gennaio e dicembre ha operato per sviluppare percorsi di uscita dalla violenza per 243 donne (di cui 143 primi colloqui, e quindi donne che si sono presentate al Centro quest’anno per la prima volta) e ha offerto alle donne accolte 635 consulenze psicologiche (per un totale di 157 donne seguite), 62 consulenze giuridico-legali e 129 consulenze lavorative, rispondendo a 358 interventi di primo contatto informativo. Il contatto informativo avviene attraverso telefono (041-2744222) o presentandosi di persona nelle nostre sedi. O attraverso segnalazione dei Pronto Soccorso o delle Forze dell’Ordine.

Aperto 5 giorni alla settimana, con una segreteria telefonica attiva 24 su 24 anche nei giorni festivi, il Centro si compone di più dispositivi per la sicurezza sempre in funzione: due Case Rifugio per dare ospitalità temporanea alle donne e ai loro figli; una rete con strutture e servizi del territorio per mettere in sicurezza, nuclei in grave situazione di pericolo. Garantisce la reperibilità telefonica H24 in collegamento con gli ospedali del territorio comunale e collabora con il Numero Verde Nazionale 1522. Dal 2020 ha ampliato l’accesso al Centro attraverso l’apertura di altri due sportelli, uno sito in Villa Groggia a Cannaregio e uno sito al Lido di Venezia; gli sportelli si aggiungono alla sede principale del Centro, in Viale Garibaldi 155/a  Carpenedo.

Il servizio, gratuito e riservato, è dedicato alle donne che vivono o hanno vissuto maltrattamenti e violenze e che cercano sostegno in un progetto di uscita dalla violenza, nel segno della promozione di una cultura di genere.

I percorsi di uscita dalla violenza: il lavoro e l’autonomia
“Con te” è il filo conduttore di tutte le attività offerte gratuitamente alle donne che contattano il Centro. L’obiettivo è di offrire informazioni e orientamento a chi sta vivendo una situazione di violenza: il messaggio è che è possibile uscire dalla violenza, anche con il supporto di professioniste esperte e competenti sull'antiviolenza. Al Centro e agli Sportelli vengono offerti gratuitamente percorsi di sostegno psicologico, orientamento giuridico-legale e supporto concreto ai progetti di autonomia, che possono prevedere anche un supporto alla ricerca di un lavoro, di un’abitazione o alla gestione dei figli.

Attraverso lo Sportello Donne al Lavoro, il Centro Antiviolenza agisce per potenziare l’autonomia delle donne. La metodologia proposta abbina colloqui individuali a lavori di gruppo con le donne. L’attività è integrata in rete grazie alla collaborazione con i diversi soggetti nel territorio: il Servizio comunale con specifico focus sull’orientamento al lavoro, il Centro per l’impiego, le aziende sensibili, le agenzie interinali, le associazioni.

Il Centro Antiviolenza sostiene le donne nella formazione al lavoro e nell’inserimento occupazionale, non solo con l’obiettivo dell’autonomia reddituale, ma anche affinché possano valorizzare competenze e  passioni che spesso per molto tempo non hanno potuto coltivare. Le soluzioni proposte sono sempre pensate per rispondere alle specifiche necessità di ogni donna accolta. Ad esempio, nell’estate del 2022 una mamma di circa 30 anni con 3 bambini piccoli, senza esperienze lavorative, ha potuto svolgere un tirocinio formativo in un negozio di parrucchiere del territorio: un’esperienza fondamentale per la donna che ha potuto acquisire competenze e ricevere un rimborso economico, ma soprattutto sperimentare la possibilità di cambiare e di costruire una vita diversa.
Sono 32 le donne seguite per un supporto lavorativo e 3 i tirocini lavorativi attivati nel corso del 2022.

A scuola: formazione e sensibilizzazione per 600 studentesse e studenti
“Credo sia molto utile fare questi incontri per gli adolescenti di genere maschile, per conoscere la violenza sulle donne e per essere non solo bravi partner ora e in futuro, ma anche per sapere aiutare un’amica in difficoltà”.
Queste parole accomunano i pensieri dei giovani partecipanti al progetto Ferite invisibili e dintorni, il progetto di formazione in classe che ha coinvolto nell’a.s scolastico 2021/2022 645 studenti di 8 Scuole Secondarie di Secondo Grado veneziane: l’IIS Vendramin Correr, il Liceo Statale Stefanini, l’Istituto Professionale Venier, l’IIS Pacinotti, l’IIS Algarotti, IIS Berna, l’ITC Fermi. Le attività riprenderanno anche nei prossimi mesi anche mediante percorsi di peer education. Per l’anno scolastico 2022/2023 hanno richiesto il progetto più di 40 classi di scuole diverse, l’obiettivo è  cercare di soddisfarle tutte, perché si ritiene centrale intervenire con i giovani e gli adolescenti, poiché è il momento della vita in cui si sviluppano le prime relazioni affettive.

Inoltre con i referenti della Consulta degli studenti della Città Metropolitana di Venezia, è stato realizzato un incontro on-line rivolto agli studenti di tutte le Scuole superiori della provincia, a partire dalle oltre 100 domande raccolte tra gli studenti e le studentesse, tra le quali: “Come si offre protezione alle donne vittime di violenza? Come si può prevenire la violenza? Quali sono gli strumenti di tutela legale? Come si accede ai servizi dedicati?”

L’Atelier delle donne e i caffè delle donne
Il 30 novembre 2022 è stato inaugurato un Laboratorio dedicato alle Donne per la condivisione di relazioni, competenze sartoriali, arte e intercultura.
Per favorire la socializzazione e l'incontro tra donne, si svolgono, presso l’Atelier, anche I caffè delle donne, occasioni per prendere un caffè insieme e condividere del tempo per confrontarsi, con l'obiettivo di potenziare relazioni di mutuo aiuto fra donne, favorire la connessione tra il Centro antiviolenza e singole volontarie e con associazioni del territorio.

La rete Antiviolenza nel territorio
Il Centro Antiviolenza del Comune di Venezia è in rete con gli altri due Centri Antiviolenza del territorio attraverso il “Protocollo di Rete Antiviolenza” promosso e coordinato  dell’Ulss3, al quale aderiscono 43 soggetti firmatari: oltre a tutti i comuni, gli ospedali e i servizi socio-sanitari dei distretti dell’ULSS 3, anche le Forze dell’Ordine, la Prefettura, l’Ordine dei Giornalisti, gli ordini dei Farmacisti e delle Professioni sanitarie, sindacati, strutture di ospitalità, Università e Associazioni impegnate nel contrasto alla violenza sulle donne. Il protocollo ha prodotto procedure operative che facilitano la connessione fra i soggetti della rete per accogliere e sostenere le situazioni delle donne che si presentano ai tre Centri Antiviolenza presenti nel territorio o sono ospitate  nelle case rifugio.

Gestione del Centro Antiviolenza
Il Centro Antiviolenza del Comune di Venezia fa parte della rete dei servizi sociali dell’Assessorato alla Coesione: è quindi gratuito e l’accesso può avvenire attraverso un primo contatto telefonico allo 041-2744222  o direttamente presso una delle sedi. Mail: centro.antiviolenza@comune.venezia.it; sportelliantiviolenza@comune.venezia.it

Al Centro Antiviolenza del Comune di Venezia lavorano assistenti sociali, psicologhe, avvocate ed educatrici, tutte donne come richiesto dalle leggi che disciplinano i requisiti minimi dei Centri Antiviolenza e delle Case rifugio (Intesa Stato Regioni del 14/9/2022): in parte sono dipendenti comunali, in parte sono operatrici della Cooperativa Laesse, che ha vinto la gara d’appalto per la gestione di alcune attività e servizi.