Violenza di genere: cosa prevede l’accordo con il Pronto Intervento Sociale e come aiuta le donne in fuga dalla violenza domestica

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Centro Antiviolenza
 

Violenza di genere: cosa prevede l’accordo con il Pronto Intervento Sociale e come aiuta le donne in fuga dalla violenza domestica

11/01/2023

Il Comune di Venezia è impegnato in attività di contrasto alla violenza di genere dal 1994 e fa parte della Rete Territoriale Antiviolenza, composta da 43 soggetti istituzionali. Al tema, molto sentito in città, è inoltre dedicato il "Novembre Donna", campagna di sensibilizzazione promossa dalla presidenza del Consiglio comunale. L'attività in aumento del Centro Antiviolenza del Comune testimonia come il fenomeno stia via via emergendo. Il Comune di Venezia supporta anche le donne che abbiano necessità urgente di allontanarsi dalla propria casa, poiché vittime di violenza domestica. In questo caso al Centro Antiviolenza si affianca l'opera del dispositivo Pronto Intervento Sociale (PrIS). Di cosa si tratta e in che modo i due servizi collaborano? L’abbiamo chiesto a Patrizia Marcuzzo, responsabile del Centro Antiviolenza.

Cos'è il PrIS e come aiuta le vittime di violenza domestica

"Il PrIS è un dispositivo del Servizio "Pronto intervento sociale, inclusione, mediazione" - spiega Marcuzzo - di cui si avvale anche il Centro Antiviolenza, finanziato con fondi Pon Metro, che ha come obiettivo anche mettere in sicurezza in emergenza donne in fuga da violenze domestiche. Il dispositivo si avvale di operatori sociali del terzo settore (in attività 24 ore su 24) in collaborazione con due educatori professionali del Comune”.

Un aiuto per chi si ritrova all'improvviso senza un tetto in situazione di grave disagio sociale

“La definizione di Pronto intervento, quale “servizio di pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari” e livello essenziale di assistenza da garantire in ogni ambito territoriale, si trova nella legge 328 del 2000, all’art.22. Il PrIS – prosegue Marcuzzo - è volto a mettere tempestivamente in sicurezza persone e famiglie che, a prescindere dall'età e dallo status giuridico, si trovano in condizione di emergenza personale o familiare, cioè in una circostanza che comporta una necessità improcrastinabile di soddisfare bisogni primari di sussistenza, di relazione e di tutela della dignità personale. Si tratta quindi di agire su emergenze (e non su semplici urgenze personali e familiari) che impongono la necessità di una protezione immediata da circostanze che colpiscono la persona, mettendone a repentaglio integrità e incolumità”.

Dalla chiamata al dispositivo Pronto Intervento Sociale fino all'alloggio

"Può riguardare quindi anche le donne che devono allontanarsi con urgenza dalla propria casa perché vittime di violenza domestica" prosegue l'esperta. "Il PrIS, una volta attivato, può collocare in emergenza i nuclei o singole persone in strutture ricettive del territorio (comunità madre-bambino, hotel dedicati, ecc.) per un massimo di cinque giorni. Il PrIS viene attivato dai Servizi Sociali, dalle Forze dell’Ordine e dalla Polizia locale tramite la centrale operativa della Polizia locale che risponde al telefono di emergenza 041.274.70.70.

Le Forze dell'Ordine, che spesso sono il primo contatto a cui si rivolge la donna, sono formate ad intervenire contattando il numero di emergenza, che a sua volta attiva il PrIS. Nel concreto gli operatori del PrIS, una volta ricevuta la segnalazione, individuano la struttura ricettiva più consona al caso per un massimo di 5 giorni, approfondendo, orientando e supportando le persone coinvolte. Nei giorni di presa in carico emergenziale si potrà procedere al coinvolgimento di servizi specifici in base alla problematica sociale emersa in fase di approfondimento, per una presa in carico successiva".

La collaborazione tra PrIS e Centro Antiviolenza

"La collaborazione tra il Pronto Intervento Sociale e il Centro Antiviolenza consiste nel supportare tale servizio nella gestione delle segnalazioni emergenziali di donne vittime di violenza domestica" spiega Alberto Favaretto, responsabile del Servizio Pronto Intervento Sociale, Inclusione e Mediazione. "Le situazioni vengono di solito segnalate al PrIS dalle Forze dell’Ordine, dalla Centrale Operativa della Polizia locale o dalle operatrici del Centro antiviolenza. Quando il Centro Antiviolenza è in servizio risponde direttamente alle richieste di aiuto provenienti dalle vittime stesse, dalle Forze dell'Ordine o dal Pronto Soccorso e può accoglierle nelle due case rifugio comunali di cui dispone.

Nei giorni e negli orari di chiusura del Centro Antiviolenza (pomeriggio inoltrato, sera e notte, giorni festivi) invece, le Forze dell'Ordine contattano il numero di emergenza che a sua volta allerta il PrIS. Quest'ultimo potrebbe essere attivato anche in reperibilità dalle operatrici del Centro Antiviolenza allertate in precedenza dal Pronto Soccorso, secondo l’accordo per la realizzazione del “Progetto SOS VIOLENZA”, nel caso in cui il servizio sanitario non possa trattenere la donna in ospedale. La vittima di violenza verrà inserita in una struttura ricettiva attendendo il primo giorno utile per un approfondimento da parte del Centro Antiviolenza".

Il PrIS in numeri: le segnalazioni ricevute

"Nel 2020 non era ancora stata avviata la collaborazione tra PR.I.S. e Centro Antiviolenza, tuttavia c'è arrivata già una prima segnalazione" sottolinea ancora Favaretto. "Nel corso del 2021 i casi segnalati sono stati invece 28, riguardanti 48 persone tra cui 18 minori. Infine, nel 2022, le segnalazioni sono cresciute, arrivando a quota 44 e coinvolgendo 66 persone, tra cui 21 minori".

 

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