Adolescenti e cyberbullismo: gli strumenti per difendersi

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Cyberbulli e come combatterli
 

Adolescenti e cyberbullismo: gli strumenti per difendersi

23/02/2022

Il Comune di Venezia, tramite il suo servizio di Progettazione educativa, punta a sensibilizzare i cittadini sull’uso consapevole del digitale. Ecco alcuni cenni sulle previsioni della legge n.71/2017 dedicata al cyberbullismo, elaborati con l'aiuto di Fondazione Carolina, per saperne di più sui nuovi strumenti nelle mani dei ragazzi per mettersi al riparo dai bulli telematici.

La legge n.71/2017, dedicata a Carolina Picchio, adolescente suicida in seguito ad alcuni episodi di cyberbullismo, è entrata in vigore il 18 giugno del 2017. Il suo obiettivo è contrastare il fenomeno del bullismo online con azioni rivolte sia alle vittime che ai responsabili degli illeciti. Ecco le risposte che la legge fornisce ad alcuni interrogativi pratici e le tutele che genitori e insegnanti possono azionare.

 

  •   Posso eliminare i contenuti online che mi offendono?

Un minore che abbia compiuto 14 anni e sia vittima di cyberbullismo può chiedere l’oscuramento, la rimozione o il blocco del contenuto offensivo a sé riferito e diffuso in via telematica (ad esempio informazioni, foto, video imbarazzanti e offensivi o pagine o post social in cui si è vittime di minacce o insulti). La richiesta va inviata al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media che ospita i contenuti (si può fare anche senza l’autorizzazione dei genitori). Se la vittima ha meno di 14 anni invece, può agire per lui o lei chi esercita la potestà genitoriale. Qui un tool utile per risalire al gestore del sito web. Il titolare del trattamento o il gestore del sito, per legge, dovrà comunicare entro 24 ore di aver assunto l’incarico e poi provvedere a tale richiesta nelle successive 48 ore.

 

  • Cosa succede dopo aver inviato la richiesta?

Se la rimozione non avviene o non è possibile identificare il gestore del sito o del social media, l’interessato potrà rivolgere un'analoga richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, il quale dovrà intervenire entro le successive 48 ore. Per inoltrare le segnalazioni all’Autorità si può utilizzare il modello disponibile su www.garanteprivacy.it/cyberbullismo, inviandolo via e-mail a: cyberbullismo@gpdp.it. Qui un video che illustra in modo semplice come fare. Il Garante provvederà a rimuovere, oscurare o bloccare il contenuto e provvederà a comunicarlo all'interessato.

 

  •  Chi è e cosa fa il referente scolastico contro il cyberbullismo?

Ogni scuola, in base alla legge n.71/2017, deve avere il suo referente contro il cyberbullismo. Si tratta di una figura con apposita formazione in materia. Il referente si occupa di coordinare i progetti di prevenzione e contrasto al cyberbullismo anche con la collaborazione delle Forze dell’Ordine, delle associazioni e dei centri di aggregazione. Quindi se necessario si avvarrà del contributo di forze di Polizia, servizi minorili dell’amministrazione della giustizia, associazioni giovanili e così via.

 

  • Quando interviene il Questore con il proprio ammonimento?

La legge riconosce a chiunque, fino a quando non è stata proposta denuncia o querela, dunque anche un’insegnante, di attivare la procedura di ammonimento, che serve per responsabilizzare il minore autore di atti di cyberbullismo e renderlo consapevole delle proprie azioni. Si rivolge al Questore un’istanza di ammonimento nei confronti del minore over 14 autore della condotta molesta. La richiesta potrà essere presentata in qualsiasi ufficio di Polizia e dovrà contenere la descrizione dei fatti, delle persone coinvolte ed eventuali allegati a riprova di quanto dichiarato. La procedura si svolge così: se l'istanza è considerata fondata, il minore con più di 14 anni viene convocato dal Questore insieme ad almeno un genitore o il tutore. Il minore viene ammonito oralmente e invitato a tenere una condotta conforme alla legge con specifiche prescrizioni, in base ai casi. L'ammonimento serve da deterrente, tuttavia i suoi effetti cessano con la maggiore età dell'ammonito.

 

  •  Come cambiano i regolamenti delle scuole?

Le istituzioni scolastiche devono promuovere, nell’ambito della propria autonomia, l’educazione all’uso consapevole della rete e ai diritti e doveri connessi. Ogni scuola può fissare alcune sanzioni disciplinari in caso di violazione dei propri regolamenti. Nel Regolamento di istituto e nei Patti di corresponsabilità s'inseriscono riferimenti alle condotte di cyberbullismo con le relative sanzioni.

 

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